
“Ti sei mai chiesto se i tuoi reni stanno bene?” È la domanda posta in occasione della Giornata Mondiale del Rene, che ricorre il 13 marzo 2025, dalla Fondazione Italiana del Rene FIR e dalla Società Italiana di Nefrologia SIN, insieme alla International Society of Nephrology, per “aumentare la consapevolezza sull’importanza della salute renale”. La malattia renale cronica MRC è una malattia complessa e invalidante che, a causa della mancanza di sintomi, viene diagnosticata tardivamente, quando è già in stadio avanzato.”In It alia e nel mondo, circa il 10% della popolazione adulta è affetta da MRC”, dichiara Massimo Morosetti, presidente FIR e direttore del Reparto di Nefrologia e Dialisi presso l’Ospedale Grassi di Roma. “La maggior parte non ne è consapevole. Si può perdere fino al 60-80% della funzionalità renale prima che si manifesti qualsiasi sintomo, momento in cui l’efficacia terapeutica si riduce notevolmente e la terapia sostitutiva diventa sempre più probabile. La Giornata Mondiale del Rene è una campagna di sensibilizzazione volta ad aumentare la consapevolezza dell’importanza dei nostri reni, con iniziative di informazione sui comportamenti preventivi e screening gratuiti per identificare le persone a rischio.”
Negli ultimi 30 anni, il numero di nuovi casi di dialisi è aumentato del +43%; contestualmente è aumentata del +41% la mortalità relativa alla MRC, e si stima che nel 2040 sarà la 5a causa di morte nel mondo. Queste le premesse per attività di sensibilizzazione e screening mirate a promuovere l’aumento della conoscenza e della consapevolezza generali, diagnosi precoci negli Ambulatori di Medicina Generale e interventi terapeutici tempestivi in Nefrologia.
Sebbene la MRC sia una patologia cronica pandemica, con numeri superiori a quelli di diabete, tumori e malattie cardiovascolari è stata a lungo messa in secondo piano rispetto alle priorità sanitarie: “Un gap che ha portato nel corso degli anni a una scarsa consapevolezza, a un’allocazione inadeguata delle risorse e a un accesso limitato alle cure”, afferma il prof. Luca De Nicola, presidente della SIN e ordinario presso l’Università Vanvitelli di Napoli. “Basti pensare che milioni di persone ogni anno muoiono nel mondo per mancanza di accesso alla terapia salvavita. Gli elevati costi sanitari, sociali e umani della malattia renale cronica evidenziano l’urgente necessità di strategie globali per combattere le malattie renali in fase precoce. Ai costi in termini di vite umane si sommano infatti i costi relativi alla dialisi che, in Italia, possono arrivare sino a €45mila/paziente per anno. Una cifra che considerando la popolazione Italiana in dialisi si traduce in 2,5miliardi di euro all’anno.”
Inoltre, la prevalenza delle malattie renali è in costante aumento, tendenza che si prevede essere destinata a peggiorare a causa di cambiamenti demografici, dell’aumento dell’obesità e dell’impatto dei cambiamenti climatici: “Le nuove possibilità terapeutiche offerte dalla ricerca scientifica, come gli inibitori SGLT-2, gli antialdosteronici non steroidei e gli agonisti del recettore GLP-1, mostrano promettenti risultati nel rallentare la progressione della MRC e nel mantenere la salute renale”, afferma ancora De Nicola. “Ma è necessario agire in fase precoce di malattia per massimizzare l’efficacia terapeutica. E per farlo bisogna agire in modo proattivo stringendo una collaborazione fattiva tra Nefrologi e Medici di Medicina Generale.”
In questo quadro, spiegano i promotori della Giornata, occorre promuovere il riconoscimento delle malattie renali quali attori principali nel panorama delle malattie croniche non trasmissibili – MCNT, per le quali l’Oms elenca malattie cardiache, ictus, cancro, diabete e malattie polmonari croniche come le prime 5 malattie croniche non trasmissibili causa di morte prematura e disabilità – per dare maggiore priorità alla salute renale al fine di salvare vite, ridurre la sofferenza e promuovere l’equità sanitaria.