Giornata mondiale contro l’“epidemia globale” del cancro

Il 4 febbraio scorso si è tenuta la giornata mondiale contro il cancro, iniziativa promossa dall’UICC (Union for International Cancer Control), per sensibilizzare il mondo intero a unirsi nella lotta contro l’epidemia globale di cancro. È stimato che, solo quest’anno quasi 9,6milioni di persone nel mondo moriranno di cancro e, a causa di una mancata diagnosi precoce o di trattamenti efficaci, si stima che il numero di decessi aumenterà a 13,2milioni all’anno entro il 2030. Molte di queste morti potranno essere evitate solo con un maggiore sostegno e finanziamenti da parte dei governi per attivare e promuovere programmi di prevenzione, implementare strategie per la diagnosi precoce e sviluppare nuovi farmaci antineoplastici.

FISMAD, Federazione Italiana Società Malattie Apparato Digerente, sostiene e rilancia con forza il messaggio promosso da UICC. Secondo le stime AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica, nel 2021 in Italia i tumori sono stati la causa di morte per 100.200 uomini e 81.100 donne. Nel 2020, l’incidenza delle neoplasie maligne è stata di 377mila nuovi casi, di cui 1/4 sono da attribuire ai tumori dell’apparato digerente (esofago, stomaco, pancreas, fegato, colecisti/vie biliari e colon-retto). Purtroppo, per alcuni tumori, in particolare pancreas ed esofago, la mortalità è altissima, non essendo possibile nella maggior parte dei casi una diagnosi precoce e trattamenti curativi. Si stima che sul territorio europeo, nel 2030 il tumore del pancreas diventerà la seconda causa di morte per cancro.

Nel periodo caratterizzato dalla pandemia da SARS-CoV-2, è fondamentale mantenere alta l’attenzione sul cancro. La stima dell’impatto della pandemia da Covid-19 sulla mortalità per tumori nel 2021 presenta numerose incertezze, caratterizzate anche da ritardi diagnostici e terapeutici con effetti a breve-lungo termine sulla popolazione affetta. A questo proposito, FISMAD ha stimato un numero di mancate diagnosi sul territorio nazionale nel 2020 rispetto al triennio precedente pari al 15,9% per cancro gastrico; 11,9% per cancro colorettale; 9,9% per cancro del pancreas. Inoltre, i ritardi dello screening del cancro colorettale nelle fasi più critiche della pandemia hanno comportato una riduzione significativa delle diagnosi di cancro e adenoma avanzato, con ricadute sulla mortalità a 5 anni che potrebbero annullare l’effetto positivo ottenuto dall’implementazione degli screening sul territorio nazionale dalla loro introduzione. Per questo, FISMAD rimarca la necessità di porre al centro delle priorità delle istituzioni e autorità politiche i programmi di screening del cancro colorettale, affinché possano essere estesi a tutto il territorio nazionale, garantendone l’adozione e l’implementazione attraverso percorsi dedicati che ne garantiscano la continuità e l’ulteriore potenziamento.