Bertolé: “Salute mentale deve avere la stessa tutela di quella fisica”

In Italia, ogni anno 1 persona su 4 soffre di un disturbo mentale. Esiste tuttavia un grande sommerso, difficilmente quantificabile, generato anche dallo stigma e dal timore di chiedere aiuto. Nel 2020, in Italia sono state assistite in ambito specialistico quasi 730mila persone con problematiche psichiatriche e i pazienti che sono entrati in contatto per la prima volta con i Dipartimenti di Salute Mentale sono stati oltre 253mila. Malgrado l’impatto sulla popolazione sia piuttosto elevato, chi convive con queste patologie, insieme ai propri cari, viene frequentemente isolato ed escluso, per colpa del pregiudizio. “Noi pensiamo che la salute mentale non debba essere considerata un argomento di serie B, ma che, nell’ambito del nostro Sistema Sanitario, debba avere la stessa tutela dedicata a quella fisica, con la conseguente necessaria implementazione di tutte le buone pratiche che possono essere utili a curare patologie e fragilità psichiche. Perché il benessere psicologico diventi un diritto e una priorità per tutti e tutte è però necessario renderlo di interesse per tutti e tutte”, dichiara Lamberto Bertolé, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, durante l’incontro dal titolo Arte Che Cura: la Salute Parte dal Cervello, promosso da Lundbeck Italia e Biblioteca degli Alberi Milano BAM, un progetto di Fondazione Riccardo Catella. “Per questo le discussioni come questa, aperte alla cittadinanza, sono importanti e necessarie e il Comune si è impegnato, attraverso il palinsesto #Milano4mentalhealth, a promuovere diverse occasioni di incontro e confronto con l’obiettivo di superare lo stigma e riaffermare l’importanza di prendersi cura del proprio benessere psicologico.”

L’appuntamento, aperto a tutta la cittadinanza, si è tenuto in vista della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si celebrerà lunedì 10 ottobre 2022, il cui tema è Rendere la Salute Mentale e il Benessere di Tutti una Priorità Globale. “La salute mentale, associata ad un soddisfacente livello di qualità di vita, deve diventare una priorità di tutta la collettività”, dichiara il prof. Bernardo Dell’Osso, ordinario di Psichiatria presso l’Università degli Studi di Milano e direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze ASST Fatebenefratelli-Sacco. “Tuttavia, è spesso difficile comprendere come affrontare uno stato di disagio psichico, soprattutto quando ci si trova di fronte ad una vera e propria patologia psichiatrica per una serie di ragioni differenti. Per tale motivo, è necessario rivolgersi a specialisti che possano valutare le condizioni psico-fisiche della persona e mettere in atto – ove necessario – le opportune strategie terapeutiche, integrate e personalizzate, che permettano di ristabilire uno stato di benessere complessivo. Certamente, abbiamo oggi a disposizione diversi strumenti terapeutici, oltre alle cure mediche, che possono sostenere chi si trova ad affrontare queste condizioni. Tra queste, in particolare nel contesto dei percorsi di riabilitazione, sicuramente rientra l’arteterapia.”

Con il termine arteterapia si indicano un insieme di tecniche e di trattamenti terapeutici che utilizzano le arti visive e in senso più ampio, anche il teatro, la musica e la danza per promuovere la salute della persona nell’ambito della sfera emotiva, affettiva e relazionale, favorendo l’autostima ed incrementando la socializzazione. È stato inoltre dimostrato come attraverso l’arteterapia siano rilevabili miglioramenti delle funzioni cognitive, quali memoria, attenzione, pianificazione, spesso deficitarie nelle persone affette da disagio psichico.

“Conosciamo da tempo i meccanismi che regolano la capacità del cervello di adattare la propria risposta a stimoli esterni e che sono alla base, per esempio, dei processi di apprendimento e memorizzazione”, spiega la prof.ssa Monica Di Luca, ordinario presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari, Università degli Studi di Milano. “Recentemente, a questa conoscenza si sono aggiunti altri elementi che dimostrano come lo stress, le risposte emotive e molte patologie possono modificare radicalmente queste capacità plastiche del nostro cervello, mettendo anche in luce nuovi aspetti per possibili approcci terapeutici multidisciplinari.”

“BAM da sempre propone cultura in modo innovativo, unendo momenti culturali a dibattiti scientifici e coinvolgendo le aziende partner in una co-progettazione di esperienze che sappiano parlare di attualità”, dichiara Francesca Colombo, direttore generale culturale BAM, Fondazione Riccardo Catella. “Siamo impegnati nella costante ricerca di soluzioni per migliorare la vita delle persone con malattie del sistema nervoso”, afferma Tiziana Mele, amministratore delegato Lundbeck Italia. “Crediamo che creare consapevolezza in un numero sempre maggiore di persone, possa creare il giusto cambiamento culturale per permettere il superamento di quelle barriere create dallo stigma e dal pregiudizio nei confronti di chi vive con una patologia mentale.”