La rilevazione effettuata dalla Rete SIAARTI con l’Istituto Superiore di Sanità sulle terapia intensive degli ospedali italiani al 13 luglio indica un progressivo incremento nel numero dei pazienti ricoverati e positivi per l’infezione da SARS-CoV-2. I 155 centri che hanno comunicato i propri dati riportano alla data della rilevazione 1.252 pazienti ricoverati in terapia intensiva, di cui 211 (16,9% dei ricoverati; al 5 luglio erano il 13,5%) risultano positivi al tampone, con un’età mediana di 70 anni. Tra i pazienti positivi, quelli con sintomatologia grave riferibile a Covid-19 sono 88, cifra che rappresenta il 41,7% dei totale-positivi (nelle 2 settimane precedenti erano rispettivamente il 35,3% e il 37,4%). A questi dati si aggiunge quello riferito ai pazienti Covid-19 con supporto respiratorio invasivo: si tratta di 57 pazienti (27% del totale dei positivi), quando il 5 luglio erano 31 (16,6% del totale).
“I dati e il trend di queste tre settimane confermano alcuni elementi”, commenta il presidente SIAARTI, Antonino Giarratano. “Primo, la pandemia non ha cessato di esistere; secondo, il virus sta determinando una quota di malattia grave inferiore alle precedenti ondate e questo è dovuto principalmente a 2 fattori: la gran parte della popolazione è protetta da malattia grave dalla vaccinazione o dalla precedente infezione, e Omicron BA.5 sembra colpire più frequentemente le vie respiratorie superiori. Credo sia opportuno – continua Giarratano – iniziare una riflessione sulla presa in carico delle persone positive che tenga conto dell’attuale quadro clinico-epidemiologico con l’obiettivo di organizzare i percorsi in modo da ottenere i migliori risultati per la gestione dei nostri pazienti nel presente ed anche nell’immediato futuro.”