
La fimosi è l’incapacità a scoprire il glande quando il pene è a “riposo”, e quindi non in erezione, a causa di un prepuzio (la cute che lo ricopre) molto stretto. Al contrario, la parafimosi è l’impossibilità a scoprire il glande in erezione a causa delle sue aumentate dimensioni e di un prepuzio parzialmente ristretto. In questi casi, può succedere che il prepuzio, durante l’atto sessuale o durante la masturbazione, scopra completamente il glande ma lo strozzi, rendendo necessaria la riduzione manuale o, quando questa manovra non è possibile, l’intervento di circoncisione d’urgenza. Quando entrambe le condizioni, fimosi e parafimosi, non sono presenti sin dalla nascita o non sono conseguenti a malattie infiammatorie locali particolari (lichen), bisogna sempre sospettare il diabete, in quanto proprio l’innalzamento della glicemia provoca infiammazioni e successivamente restringimenti del prepuzio. Spesso, in questi casi, riportando a valori normali la glicemia, si ha anche una regressione dell’infiammazione del prepuzio e del glande (balanopostite) e del restringimento del prepuzio, per cui può non essere necessario l’intervento. Al contrario, quando questo restringimento non regredisce, bisogna eseguire l’intervento di circoncisione. Esso consiste in un semplice taglio che allarghi il prepuzio o che lo rimuova completamente, lasciando il glande permanentemente scoperto. L’intervento viene dunque praticato per patologia, quando il prepuzio ristretto e sclerotico non lascia scoprire il glande. Ma molte culture lo considerano una sorta di rito: i bambini ebrei vengono circoncisi a 8 giorni e anche la religione islamica la prevede in tenera età. Da qualche anno, però, si stanno esprimendo a favore della circoncisione numerose ricerche scientifiche. Sembra infatti che gli uomini circoncisi abbiano, rispetto ai non circoncisi, meno probabilità di contrarre malattie a trasmissione sessuale (MST) come clamidia, gonorrea, herpes, papillomavirus (HPV) e AIDS (HIV).