L’invecchiamento del volto è caratterizzato da una perdita graduale di spessore ed elasticità della cute secondari alla riduzione dei costituenti il tessuto dermico, ovvero fibre collagene, acido ialuronico ed elastina. I filler dermici rappresentano, attualmente, un mezzo accurato e versatile per il ringiovanimento del volto e per l’American Society of Plastic Surgeons la loro iniezione è divenuta una delle procedure di medicina estetica più eseguite negli Stati Uniti, seconda solo all’iniezione di tossina botulinica. Dalle indicazioni iniziali, limitate al trattamento delle rughe e dei solchi del volto si è passati a trattamenti più sofisticati, come l’aumento di volume e la correzione del profilo. I prodotti attualmente in uso sono molteplici e si possono distinguere in base alla loro composizione chimica. Ai filler biologici, che costituiscono la classe di sostanze più utilizzate nella pratica clinica, appartengono quelli a base di acido ialuronico, costituente naturale della maggior parte della matrice dermica. La sua caratteristica fondamentale? La proprietà di attirare un notevole quantità di molecole di acqua conferendo ai tessuti nei quali viene iniettato un aspetto riempitivo di estrema naturalezza. I tempi di riassorbimento dei filler a base di acido ialuronico ovvero la durata di permanenza ed il loro effetto di riempimento sono variabili in funzione della formulazione, concentrazione e grado di cross-linking delle molecole. I filler sintetici, così chiamati per la loro origine non naturale, hanno la caratteristica di avere un riassorbimento molto lento che conferisce loro una durata variabile da alcuni anni fino alla permanenza in funzione della molecola impiegata. A questi appartiene l’idrossiapatite di calcio, utilizzato principalmente come sostituto osseo per il trattamento delle ipovolumetrie del dorso del naso, degli zigomi e del mento. In questo scenario di molecole diverse con caratteristiche differenti, negli ultimi tempi sta acquistando una rilevanza clinica il filler a base di gel d’agarosio.
“A differenza degli altri filler, Algeness è 100% naturale e biodegradabile – dichiara Nicolò Scuderi, direttore della Clinica di chirurgia plastica e ricostruttiva dell’Università La Sapienza di Roma che ha condotto uno studio su questo filler a base di agarosio – e permette di raggiungere gli effetti volumizzanti che danno un aspetto giovane senza l’aggiunta di altre sostanze chimiche, solventi o agenti ‘cross-linkati’. Viene inoltre assorbito in modo completo e sicuro nel corso del tempo grazie ai meccanismi naturali del corpo.”