La scoperta è dell’istituto dei tumori di Napoli. Un farmaco utilizzato contro l’osteoporosi diminuisce le recidive e aumenta significativamente la sopravvivenza delle donne in pre-menopausa affette da carcinoma mammario. In particolare, sembra però che il farmaco contro l’osteoporosi, l’acido zoledronico, esplichi la massima azione se associato a un altro farmaco che blocca la produzione degli estrogeni, il lotrezolo.
“Il trattamento adiuvante con l’acido zoledronico più la terapia ormonale con letrozolo aumenta significativamente la sopravvivenza libera da malattia rispetto al tamoxifene, finora usato, in donne che al momento della diagnosi hanno ancora una normale attività mestruale”, spiega il prof. Francesco Perrone, Direttore dell’Unità Sperimentazioni Cliniche del Pascale. “E proprio la combinazione dei due farmaci produce i risultati migliori in termini di efficacia, portando dal 15 al 7 la percentuale di donne che a 5 anni dall’inizio della terapia hanno una recidiva della malattia.”
“Se i risultati porteranno alle aspettative che ci auspichiamo – dice Michelino de Laurentiis, direttore della Senologia del Pascale – Hoboe (questo il nome dello studio, ndr) potrebbe rappresentare un ulteriore passo in avanti nell’ottimizzazione della terapia ormonale precauzionale delle donne giovani colpite da tumore alla mammella.”
Lo studio ha coinvolto 1.065 pazienti, quasi tutte al di sotto dei 50 anni, reclutate presso 16 centri italiani ed è stato recentemente presentato a Monaco in occasione del XX Congresso Europeo di Oncologia.