
Per la riduzione del rischio di mortalità cardiovascolare in adulti con diabete di tipo 2 e malattia cardiovascolare accertata l’FDA ha approvato una nuova indicazione per empagliflozin compresse. Empagliflozin è il primo farmaco per il diabete di tipo 2 a essere approvato con questa ulteriore indicazione e l’unica terapia orale per il diabete di tipo 2 a aver dimostrato, in uno studio clinico, di offrire un beneficio cardiovascolare. “In quanto unico antidiabetico approvato dall’FDA per ridurre il rischio di mortalità cardiovascolare, empagliflozin rappresenta uno straordinario passo avanti nella nostra azione per ridurre l’impatto delle cardiopatie negli adulti con diabete di tipo 2, associato a malattia cardiovascolare”, ha dichiarato il dott. Georg van Husen, Corporate Senior Vice President, Responsabile dell’Area Terapeutica CardioMetabolica di Boehringer Ingelheim. “Questa approvazione è un ulteriore esempio del nostro impegno a scoprire e sviluppare opzioni terapeutiche per adulti con diabete di tipo 2. Crediamo che empagliflozin sia un’importante opzione terapeutica per questa popolazione di pazienti.”
Empagliflozin non va assunto da adulti con diabete di tipo 2 che soffrono di gravi problemi renali o sono in dialisi, né da coloro che sono allergici al farmaco o a uno degli eccipienti contenuti in esso. Empagliflozin può causare disidratazione e ipotensione, oltre a un aumento dei chetoni nel sangue (chetoacidosi), infezioni gravi del tratto urinario, danno renale acuto e compromissione della funzionalità renale, ipoglicemia, quando impiegato con insulina o secretagoghi dell’insulina (ad esempio, sulfaniluree, impiegate per trattare il diabete di tipo 2), infezioni micotiche vaginali e del pene, aumento del colesterolo.
“I diabetici sono da due a quattro volte più a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a chi non ha questa patologia. La nuova indicazione di empagliflozin consente, per la prima volta, ai medici di offrire agli adulti con diabete di tipo 2 un farmaco che riduce il rischio di mortalità per malattie cardiovascolari”, ha dichiarato il prof. Christopher P. Cannon, della Divisione Cardiovascolare del Brigham and Women’s Hospital e Professore di Medicina della Harvard Medical School. “Offre anche ai medici l’occasione di parlare e informare i pazienti con diabete di tipo 2 del loro maggior rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare e di aiutarli a conoscere questa seria complicanza del diabete.”