Farmaci biotecnologici e biosimilari nei pazienti reumatici

Una migliore conoscenza e consapevolezza tra i pazienti, condivisione delle scelte terapeutiche tra medici, pazienti e Istituzioni sanitarie regionali, seguire le regole dettate dalle Autorità regolatorie e migliorare l’accesso. Sono questi i punti chiave emersi dal Convegno “Farmaci Biotecnologici E Biosimilari. Capire E Conoscere Queste Chance Terapeutiche per i Pazienti Reumatici”, promosso da AMRER, Associazione Malati Reumatici Emilia Romagna, che ha riunito i reumatologi, le associazioni dei pazienti e gli amministratori locali. Cinque azioni da mettere in campo per fare chiarezza e spazzare via i dubbi e la cattiva informazione che circolano tra i pazienti e l’opinione pubblica sull’utilizzo dei farmaci biotecnologici e biosimilari, medicinali innovativi e ormai quasi insostituibili, che hanno curato e curano milioni di malati nel mondo per malattie importanti tra cui quelle reumatologiche.

Negli anni la Regione Emilia Romagna ha prodotto Raccomandazioni sull’uso dei farmaci biotecnologici e dei biosimilari, linee di indirizzo e regole che sono state condivise dai reumatologi e alle quali attenersi per un utilizzo appropriato di tali farmaci. Questo lavoro prosegue e coinvolge anche le Associazioni dei pazienti. L’abbattimento dei costi dei biotecnologici, prodotto dall’arrivo dei biosimilari, ha prodotto un incremento della sostenibilità del sistema sanitario regionale e un risparmio considerevole della spesa complessiva che si aggira sui 900milioni di euro per la farmaceutica ospedaliera.