Expo Medicina 2024, OMCeO Catania: “Influenza reciproca tra obesità e ambiente di lavoro”

“Qual è il legame tra obesità, nutrizione e attività lavorativa nella Società del terzo millennio?” Il tema è stato al centro di un convegno organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Catania nell’ambito di Expo Medicina 2024. Ad aprire i lavori, Alfio Saggio, presidente OMCeO Catania: “Siamo particolarmente contenti di essere […] all’interno di un evento che consente al mondo sanitario di esprimersi e raccontarsi. Grazie al nostro convegno abbiamo analizzato una criticità molto attuale: il mondo del lavoro oggi viene condizionato da determinati atteggiamenti nutrizionali e, viceversa, diverse malattie metaboliche, come obesità e diabete, possono essere influenzate dall’ambiente di lavoro, condizionando spesso la produttività delle Aziende”, dichiara. “Partendo dall’obesità, il diabete mellito e l’attività lavorativa – afferma Tommaso Piticchio, ricercatore dell’Università Kore di Enna, consigliere OMCeO Catania – ho approfondito i nuovi approcci dietoterapici che sono stati descritti e pubblicati negli ultimi anni per migliorare il legame fra queste patologie e l’attività professionale. Le nuove terapie farmacologiche, rispetto a quelle degli anni Ottanta e Novanta, stanno dando risultati importanti e si prevede un grande exploit nei prossimi 10-20 anni.” L’analisi ha inoltre messo a confronto il digiuno a intermittenza, la dieta chetogenica e quella mediterranea, sottolineando le differenze, i pro e i contro.

“Gli interventi multidisciplinari portano a migliori risultati, rispetto ad interventi singoli”, dichiara Venerando Rapisarda, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro dell’Università degli Studi di Catania. “Si tratta di approcci combinati tra attività sportiva, dieta e coinvolgimento di personale tecnico addestrato (Medico del lavoro, Nutrizionista, esperto di Medicina Preventiva).”

“In ambito lavorativo devono essere messe in atto tutte le misure di prevenzione”, afferma Ermanno Vitale, ricercatore presso l’Università Kore di Enna, revisore dei conti OMCeO Catania. “L’Organizzazione Mondiale della Sanità da anni ripete di implementare programmi di promozione della salute per creare un setting idoneo che miri al benessere del lavoratore.”

“Una prolungata sedentarietà, turni frenetici e lavori stressanti sono spesso associati a un maggiore Indice di Massa Corporea, con il rischio, in modo particolare negli uomini, di fare insorgere la sindrome metabolica dovuta a dieta ipercalorica e scarsa attività fisica”, spiega il direttore f.f. Spresal Asp Catania, Santo De Luca, che ricorda come, secondo l’INAIL, l’esposizione a stress cronico sul posto di lavoro aumenti del +50% la probabilità di incorrere nell’obesità.