Sostituzione transcatetere della valvola aortica

Presentato al congresso EuroPCR di Parigi il Registro ITAL-neo, frutto della collaborazione tra 13 Centri Italiani di Cardiologica Interventistica e l’Emodinamica della Fondazione Poliambulanza di Brescia, diretta dal dott. Diego Maffeo, con il ruolo di Centro coordinatore; lo studio è stato presentato dal dott. Andrea Buono, cardiologo interventista presso la medesima struttura. Il Registro presenta i risultati dello studio condotto su 900 pazienti italiani affetti da stenosi aortica severa e sottoposti, presso i 13 Centri Specializzati, all’intervento di sostituzione della valvola aortica per via transcatetere (TAVI). Dall’analisi emergono importanti innovazioni legate alla procedura valvolare effettuata con Acurate Neo2, fra cui la riduzione del rigurgito aortico paravalvolare, che rappresenta un elevato fattore di rischio in molti interventi cardiaci.

La stenosi della valvola aortica – ispessimento e irrigidimento dei lembi che può determinare un restringimento anomalo della valvola stessa e la riduzione della circolazione sanguigna – colpisce solo in Europa circa 1,2milioni di persone. A causa del progressivo invecchiamento della popolazione, si stima che la patologia avrà un impatto sempre maggiore sul Sistema Sanitario. Se non adeguatamente trattata, la stenosi aortica può infatti causare scompenso cardiaco e, in molti casi, morte cardiaca improvvisa. Fra le soluzioni terapeutiche più avanzate rientra la sostituzione della valvola aortica per via percutanea, la cosiddetta procedura minimamente invasiva TAVI che rappresenta un’alternativa efficace alla chirurgia tradizionale per pazienti anziani e ad alto rischio operatorio.

Lo studio retrospettivo ITAL-neo ha avuto come obiettivo primario il confronto tra il dispositivo di prima generazione Acurate Neo e il nuovo Acurate Neo2, entrambi di Boston Scientific. Un primo risultato è stata la riduzione del rigurgito paravalvolare aortico, che risulta di 3 volte inferiore rispetto agli interventi effettuati con dispositivi di vecchia generazione, passando dall’11,2% al 3.5%, con le valutazioni effettuate sul dispositivo che indicano come il miglioramento sia da attribuire in misura importante alle innovazioni tecnologiche della nuova valvola. Pubblicato su JACC Cardiovascular Interventions, lo studio ha fornito dati ugualmente positivi sulla sicurezza degli impianti a 90 giorni, registrando anche in questo caso il considerevole miglioramento dei parametri di sicurezza e efficacia della valvola Acurate Neo2. Incoraggianti, infine, i dati che riguardano l’impianto di pacemaker definitivi, intervento che può rendersi necessario per molti pazienti dopo la sostituzione della valvola danneggiata. Anche su questo fronte la valvola di nuova generazione ha evidenziato l’esigenza di un pacemaker solo nella misura del 7,6% dei casi, un fattore che non solo riconferma la bassa invasività della procedura e la sicurezza per il paziente, ma contribuisce a ridurre drasticamente i giorni di ricovero ospedaliero.

“Il Registro ITAL-neo, condotto in 13 tra i Centri di Cardiologia Interventistica più importanti in Italia, ha dimostrato la maggiore efficacia e sicurezza del sistema di nuova generazione Acurate Neo2, in confronto al predecessore”, commenta Buono, coordinatore dello studio. “Le innovazioni tecnologiche del dispositivo hanno ridotto drasticamente l’incidenza di rigurgiti paravalvolari post-TAVI e hanno migliorato la tecnica d’impianto. Questi dati sono stati confermati anche a 90 giorni dalla dimissione. La necessità di ricorrere a un impianto di pacemaker definitivo è risultata bassa anche considerando la non trascurabile prevalenza di disturbi legati alla conduzione del ritmo cardiaco di cui i pazienti erano affetti ancor prima di sottoporsi all’intervento TAVI. Infine, Acurate Neo2 rappresenta un efficace presidio per garantire il facile ri-accesso alle arterie coronarie.”