
Ad un anno da Expo, dove l’Italia ha potuto vantare i benefici della Dieta Mediterranea, la fotografia delle abitudini alimentari del nostro Paese ritrae, però, una situazione distante da questo modello nutrizionale. “Gli italiani credono di mangiare bene ma non è così”. È quanto spiega il prof. Michele Carruba, Direttore del Centro Studi e Ricerche sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano, commentando i risultati della ricerca di Curare la Salute. Partendo dagli oltre 15.000 test compilati sul sito curarelasalute.com, GfK Eurisko ha effettuato una rielaborazione ed un’analisi per validare i dati emersi. Solo 2 italiani su 10 consumano il giusto quantitativo di frutta e solo 3 su 10 quello corretto di verdura, nonostante pensino di mangiare adeguatamente questi alimenti, di cui le porzioni raccomandate giornaliere sono tra le 4 e le 5. Molto basso risulta anche il consumo quotidiano di latte e derivati: “Il 77% – aggiunge Carruba – dichiara infatti di non consumarne a sufficienza. Ciò espone potenzialmente ad una carenza di Calcio, sostanza fondamentale per il corretto mantenimento del proprio sistema scheletrico. L’assunzione corretta di latte e derivati è particolarmente importante soprattutto per la popolazione over 60, le cui ossa sono più fragili e circa 84% dichiara di non mangiarne a sufficienza. Dalla ricerca risulta anche che il 21% della popolazione italiana non ha un corretto apporto di Vitamina D, micronutriente fondamentale per la salute delle nostre ossa e del nostro sistema immunitario, che dovrebbe essere garantito, oltre che con l’esposizione al sole, grazie anche all’alimentazione”. I dati evidenziano che solo 2 italiani su 10 assumono correttamente latticini, mentre 3 su 10 non mangia il giusto quantitativo di uova, alimenti ricchi proprio di questa vitamina.
Anche il pesce risulta essere un grande assente dalle tavole degli italiani, a consumarne il corretto quantitativo settimanale è solo 1 italiano su 3, come anche per la frutta a guscio, di cui solo 1 su 2 ne mangia i quantitativi raccomandati. “Questi due dati evidenziano come la dieta degli italiani sia povera anche di Omega3, acidi grassi che contribuiscono al corretto funzionamento del cuore, a mantenere normali la pressione sanguigna e il corretto livello dei trigliceridi nel sangue”, conclude Carruba. Il fenomeno, analizzato dalla ricerca GfK, risulta particolarmente rilevante nelle fasce più giovani della popolazione (64% mangia poco pesce mentre il 73% poca frutta a guscio), per cui gli Omega3 risultano fondamentali per le funzioni cognitive. “L’acqua è il nutriente fondamentale per il corretto funzionamento dell’organismo umano. Dai dati analizzati risulta, però, che metà della popolazione italiana non percepisce l’importanza di questa sostanza. Solo 1 Italiano su 2 (46%) beve meno di 1,5 litri di acqua al giorno, la percentuale si abbassa se si analizza il comportamento delle donne over 50.”