Anche per chi convive con l’epilessia, viaggiare in sicurezza e godersi le vacanze è possibile. Basta rispettare alcune semplici regole. Assumere i farmaci regolarmente e evitare importanti alterazioni del ciclo sonno-veglia sono le prime raccomandazioni a cui attenersi. A sottolinearlo è LICE, Lega Italiana Contro l’Epilessia, che fornisce tutte le istruzioni per viaggiare sicuri. “La maggior parte delle persone con epilessia può partire in vacanza senza particolari restrizioni, ad eccezione di quelle previste dall’emergenza sanitaria per i viaggi all’estero e valide per l’intera popolazione”, dichiara Laura Tassi, presidente LICE. “Tuttavia, ci sono delle condizioni che è necessario conoscere prima di mettersi in viaggio e delle precauzioni che è necessario prendere per salvaguardare sé stessi e gli altri. Di fronte ad una patologia a carattere cronico, la persona con epilessia deve essere correttamente informata e, allo stesso tempo, diventare parte attiva mettendo a conoscenza gli altri del proprio stato di salute.”
Nessun limite agli spostamenti. Le persone con epilessia possono andare ovunque e viaggiare con qualsiasi mezzo, aereo compreso. È fondamentale però portare con sé i propri farmaci e la loro prescrizione. Se si portano i farmaci in cabina (più sicuro in caso di smarrimento del bagaglio) meglio avere un certificato (anche in inglese se si esce dall’Italia) del proprio curante. Viaggiare in sicurezza significa evitare l’esposizione a quei fattori di rischio in grado di scatenare le crisi epilettiche. Se si decide di passare le vacanze all’estero, soprattutto in caso di fuso orario, è comunque importante cercare di rispettare i ritmi sonno-veglia, mentre gli intervalli tra un’assunzione e l’altra dei farmaci devono essere il più possibile regolari tenendo conto dell’eventuale fuso orario.
Per chi viaggia in Paesi in cui è possibile contrarre infezioni intestinali, meglio chiedere al proprio curante come comportarsi in caso di vomito e diarrea. Contattare sempre il curante se sono necessarie terapie di profilassi (come per la malaria) e vaccinazioni nel Paese di destinazione. Inoltre, meglio portare con sé uno scritto con informazioni utili, quali la descrizione del tipo di crisi; che cosa fare caso di emergenza; la terapia che si assume (anche in Inglese), come contattare il curante. Infine, se si viaggia in Paesi fuori dalla Comunità Europea, stipulare un’assicurazione complementare che copra tutte le eventuali spese mediche all’estero.
ATTIVITÁ ALL’ARIA APERTA: NESSUNO SPORT È VIETATO, PURCHÉ NON SIA ESTREMO
Vacanza significa relax e divertimento anche all’aria aperta. Al mare o in montagna, il nuoto, il trekking, la corsa o la bicicletta sono solo alcune delle attività preferite di chi è in vacanza. Tuttavia tra i falsi miti che riguardano l’epilessia vi è quello che chi ne è affetto non possa praticare sport o attività fisica, anche in contesti non agonistici. Al contrario, per le persone con epilessia fare sport è importante, perché riduce lo stress, l’ansia, la depressione, oltre a migliorare la qualità del sonno e la funzionalità cardiovascolare.
“In questo caso – continua Tassi – ogni paziente dovrebbe essere valutato individualmente per definire bene i rischi di fronte la pratica di uno sport, qualsiasi esso sia. Ma in generale nessuna attività non agonistica andrebbe vietata alle persone con epilessia, fatta eccezione per quelle più estreme o potenzialmente pericolose. Ovviamente il curante saprà individuare quali sono gli sport che possono essere praticati in base alla tipologia delle crisi.”
Fare corsa, jogging, trekking in montagna o sport di squadra in spiaggia come il beach volley o il calcio non costituisce un rischio aggiuntivo. Un rischio moderato e qualche attenzione in più vanno invece riservati al nuoto, al ciclismo o attività come la canoa, seppur non siano assolutamente controindicate o vietate, ma da effettuare preferibilmente in compagnia. Praticare invece immersioni o arrampicate in montagna comporta invece ovvi rischi in più per le persone con epilessia.