Al SerD di Bergamo, presso la Casa di Comunità di via Borgo Palazzo, 130, ingresso 10 C, domenica 04 agosto 2024, dalle ore 08:00 alle 12:00, sarà nuovamente possibile sottoporsi allo screening rapido dell’epatite C, con accesso libero e gratuito e senza necessità di prenotazione; un primo test gratuito è stato effettuato sabato 27 luglio 2024. L’esame prevede il prelievo di una goccia di sangue da un dito, procedura che comporta solo un minimo fastidio nel sito di puntura; il risultato del finger test è disponibile nell’arco di pochi minuti. Sarà inoltre possibile ricevere una consulenza personalizzata sui rischi dell’epatite C e un opuscolo informativo. L’iniziativa è organizzata dalla ASST Papa Giovanni XXIII in occasione della Giornata Mondiale Contro l’Epatite, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e che si è celebrata il 28 luglio 2024 allo scopo di educare alla prevenzione e aumentare la consapevolezza sull’epatite cronica da HCV; la condizione non dà sintomi, ma è la principale causa di cirrosi e cancro del fegato in Italia. L’obiettivo Oms è eliminare la malattia entro il 2030.
“I dati di 2 anni di attività di screening in Regione Lombardia hanno evidenziato come i consumatori di sostanze per via endovenosa hanno una prevalenza del 40% di infezione. Rappresentano la categoria con la più alta prevalenza di malattia e sono di fatto un serbatoio di infezione che può trasmettersi alla popolazione generale”, dichiara Marco Riglietta, direttore del SerD Servizio Dipendenze dell’ASST Papa Giovanni XXIII. “Per questo la Regione ha dato la possibilità ai servizi delle dipendenze di prescrivere direttamente i farmaci antivirali che permettono la guarigione e riducono, di riflesso, il rischio di trasmissione. I SerD, come Centri prescrittori, riescono a trattare il 100% delle persone infette con una diagnosi, intercettandole tramite test rapidi come quelli che proponiamo nelle 2 giornate.”
L’iniziativa si inserisce nella più ampia campagna di screening promossa dal Ministero della Salute, con l’adesione della maggior parte delle Regioni italiane, rivolta a tutti i soggetti nati tra il 1969 e il 1989 che non siano mai stati trattati per epatite C. Fino al 2015, in Italia moriva 1 persona ogni 30 minuti per le conseguenze di questa patologia. Oggi, fortunatamente, sono disponibili cure con farmaci che, somministrati per via orale per 8-12 settimane, portano alla guarigione in oltre il 95% dei casi, con scarsi effetti collaterali. Ecco perché sottoporsi ai test è importante. Una diagnosi precoce permette di intervenire tempestivamente con le cure, generando tra l’altro un enorme risparmio in costi sanitari futuri e liberando risorse preziose per la sanità in generale. Si calcola che nel nostro Paese circa l’1-1,5% della popolazione sia affetta da epatite C, con molti di questi casi che rimangono però non diagnosticati.
“I primi risultati su 400mila screening eseguiti in Regione Lombardia hanno dimostrato una bassa prevalenza di HCV nella fascia di popolazione individuata per lo screening”, afferma Stefano Fagiuoli, direttore della Gastroenterologia Epatologia e Trapiantologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII, professore di Gastroenterologia dell’Università degli Studi Milano Bicocca. “A fronte delle crescenti evidenze che è nella popolazione più anziana che si riscontra la maggior prevalenza di HCV, Specialisti, Società scientifiche ed Associazioni hanno proposto un allargamento della fascia di età. Un’altra ipotesi sul campo è quella di rendere la rete più capillare, per esempio coinvolgendo le farmacie territoriali come luoghi dove proporre i test di screening al cittadino.”