
Secondo quanto segnalato dal Ministero della Salute, sono almeno 11 i casi sospetti di epatite acuta pediatrica di natura sconosciuta individuati in diverse Regioni italiane (Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto). Solo 2 quelli attualmente confermati, mentre in un caso giudicato “possibile” a Bergamo è stato eseguito un trapianto. Una positività per Adenovirus o per SARS-CoV-2 è stata per ora riportata solo in 2 casi sospetti. “Il ruolo giocato dagli adenovirus nella eziologia di queste forme di epatite acuta, ipotizzato da ricercatori UK, non è però confermato in via definitiva.”
Diverse Regioni, come Campania, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Calabria e Puglia, hanno comunicato di non avere al momento casi da segnalare. Degli 11 soggetti segnalati, 1 paziente non rientra nella definizione di caso (ricoverato prima del gennaio 2022); 2 casi sono in corso di valutazione per possibili ulteriori cause eziologiche; 4 sono definibili come “sospetti” (esami sono al momento in corso o non definiti); 2 definiti come “possibili” (età superiore ai 10 anni); 2 casi “confermati”.
Ogni anno negli ospedali di tutto il mondo si registrano numerosi casi di epatite di origine sconosciuta, ma la frequenza delle segnalazioni dell’ultimo periodo ha fatto scattare l’allarme, prima nel Regno Unito, con decine di bambini ricoverati, poi nel resto d’Europa e infine anche negli Stati Uniti, dove i piccoli pazienti colpiti dalla misteriosa patologia sarebbero almeno 9, in Alabama, con un’età compresa tra 1 e 6 anni. I sintomi sono rappresentati da nausea, vomito, dolore alla parte destra e alta dell’addome (in corrispondenza del fegato), e soprattutto ingiallimento della sclera degli occhi (normalmente bianca) e successivamente della cute.