
Si chiama Enfortumab vedotin-ejfv il farmaco in fase sperimentale contro il carcinoma uroteliale avanzato, e quindi delle vie escretrici di rene, uretere, vescica e uretra dove passano le urine una volta prodotte dal rene. E i primi risultati sembrano essere molto soddisfacenti, in quanto riportano un aumento della sopravvivenza, come annunciano Astellas Pharma Inc. e Seagen Inc. I dati sono del trial di Fase 3 EV-301, che ha messo a confronto Enfortumab vedotin-ejfv e chemioterapia in pazienti adulti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico precedentemente trattato con chemioterapia a base di platino e un inibitore di PD-1/PD-L1.
Al momento dell’analisi ad interim pre-specificata, i pazienti che hanno ricevuto Enfortumab vedotin-ejfv nel trial hanno avuto una sopravvivenza mediana di 3,9 mesi in più rispetto a chi ha ricevuto la sola chemioterapia; la sopravvivenza globale mediana è stata di 12,9 vs. 9 mesi. “Il miglioramento della sopravvivenza è di particolare importanza nei pazienti in cui il tumore è progredito dopo la chemioterapia o un altro trattamento”, commenta Daniel P. Petrylak, M.D., professore di Medicina e Urologia, Yale Cancer Center, e principal investigator dello studio. Per i pazienti trattati con Enfortumab vedotin-ejfv, gli eventi avversi correlati al trattamento (TRAE) più frequenti, verificatisi in più del 5% dei pazienti, di Grado 3 o superiore, sono stati rash maculopapulare, astenia e diminuzione della conta dei neutrofili.
“Enfortumab vedotin è il primo farmaco in grado di ridurre il rischio di morte rispetto alla chemioterapia nei pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico che hanno ricevuto una chemioterapia a base di platino e un’immunoterapia”, aggiunge il prof. Thomas Powles, M.D., Director, Barts Cancer Centre, Queen Mary University of London, che ha presentato i dati all’ASCO GU. I risultati sono stati pubblicati nel New England Journal of Medicine.