
Si chiama zeitgeber ed è l’orologio biologico che regola il ritmo sonno-veglia, connesso al ritmo della nostra temperatura corporea. A una diminuzione della temperatura corporea corrisponde infatti una maggiore propensione al sonno. Per questo motivo, molto spesso quando si è stanchi è possibile avvertire una sensazione di freddo. In estate, come d’inverno, durante la notte la nostra temperatura può variare: se questo aspetto è associato a un’alta temperatura della stanza da letto, il risultato potrebbe essere quello di una notte tormentata e un sonno poco ristoratore. A chiarirne le cause, la dott.ssa Elisa Morrone, psicologa specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale di Humanitas Mater Domini e dei Centri Medici Humanitas Medical Care.
QUALI SONO LE CONSEGUENZE DEL CALDO SUL NOSTRO SONNO?
“I processi fisiologici che influenzano la temperatura e il ritmo del sonno si trovano nell’ipotalamo, l’organo che regola anche altre funzioni del corpo come l’appetito, le emozioni e i riflessi”, afferma. “A livello ipotalamico troviamo 2 ‘centri’, termolitico e termogenico, che attivano dei meccanismi compensatori: mentre il primo si attiva in presenza di un aumento della temperatura corporea, il secondo reagisce agli abbassamenti. Quando la temperatura del corpo aumenta, ad esempio in caso di febbre o a causa del caldo eccessivo, il centro termolitico si attiva e cresce la vasodilatazione provocando la sudorazione, utile a disperdere il calore. Quando invece si percepisce freddo e la temperatura corporea diminuisce, ad esempio d’inverno, si attiva il centro termogenico che modifica l’attività muscolare provocando i brividi e, in casi estremi, anche le scosse muscolari che aiutano ad aumentare la temperatura del corpo.”
PROCESSI FISIOLOGICI E QUALITÀ DEL SONNO
“Le risposte termo-regolatorie sono differenti nelle diverse fasi del sonno”, continua Morrone. “Si attivano durante il sonno NREM (profondo, ci aiuta a recuperare stanchezza e sonnolenza), mentre si disattivano nella fase REM (quello in cui i sogni sono molto più vividi e lucidi), durante la quale l’organismo risponde alle escursioni termiche con il risveglio oppure il passaggio alla fase di sonno NREM. Quindi, è molto più frequente svegliarsi la mattina, durante la fase REM, perché il corpo non riesce a mantenere una temperatura adeguata a favorire il sonno.”