DOMANDA
“Buonasera, devo iniziare la radioterapia prostatica a seguito di diagnosi di tumore. Ho 57 anni, i radiologi mi hanno quasi detto di “attaccare la bicicletta al chiodo”. Perderei così lo sport che amo e il gruppo di amici ventennali. Faccio circa un 150 km nel fine settimana e al massimo 250 km settimanali nella bella stagione. Sono disposto ad acquistare quanto di meglio ci sia sul mercato a livello di sella e abbigliamento, ma se non posso è inutile spendere soldi. Potrei avere un consiglio in tal senso?
Un ringraziamento anticipato e cordiali saluti.”
M.
RISPOSTA
L’utilizzo della bicicletta durante la radioterapia per tumore alla prostata è sconsigliato non perché ci siano delle controindicazioni dal punto di vista oncologico. Infatti non esiste il pericolo che la Radioterapia, andando in bicicletta, possa perdere di efficacia. La controindicazione all’utilizzo della bicicletta è soprattutto di tipo meccanico e irritativo: ore e ore passate sul sellino di una bicicletta possono infatti aggravare lo stato infiammatorio da radiazioni che la radioterapia provoca sulla prostata, l’uretra e quindi la vescica. Di conseguenza, aumenteranno i disturbi urinari, come stimoli frequenti delle minzioni, stimolo irrefrenabile di correre in bagno (urgenza minzionale), fino all’impossibilità di svuotare la vescica e quindi alla necessità di dover ricorrere al posizionamento del catetere vescicale. Sono possibili anche sanguinamenti con le urine (ematuria) o con le feci (proctorragia), specialmente se coesistono le emorroidi. Infine, per una sofferenza del nervo pudendo, possono essere presenti dolori perineali e insensibilità.