“L’Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria-ARIR esprime un fortissimo plauso per l’approvazione del documento della Regione Lazio Linee di Indirizzo Organizzative per la Riabilitazione Respiratoria in Pazienti Affetti da Polmoniti Interstiziali su Base Virale SARS-CoV-2 e Virus Simili’. Si tratta di un Documento di enorme portata – dichiara ARIR in una nota – che nasce per iniziativa della Regione e che ha goduto della collaborazione concreta di anestesisti-rianimatori, pneumologi, cardiologi, fisiatri, infermieri, fisioterapisti, fisioterapisti respiratori, logopedisti e del supporto di rappresentanti delle società scientifiche ARIR, AIFI ed AIPO. Un risultato importante per tutti coloro che lavorano incessantemente affinché i pazienti ed i cittadini possano ottenere risposte reali e di qualità in un tempo di preoccupante emergenza sanitaria.”
Il Documento identifica i “bisogni di salute delle persone con polmoniti interstiziali da SARS-CoV-2 o similari”, precisando i setting assistenziali, i criteri per i trasferimenti e l’organizzazione, andando poi a delineare gli interventi riabilitativi in fase acuta o subacuta da COVID-19, spingendosi anche ad identificare il follow-up dei pazienti sul territorio. Proprio in questo scenario emergono con chiarezza nel Documento della Regione Lazio il ruolo e le attività delle varie figure coinvolte, tra cui quella del fisioterapista.
Nello specifico, i fisioterapisti con competenze in ambito respiratorio vengono inseriti all’interno dell’équipe di cura in diretta collaborazione con gli specialisti di reparto (intensivisti, pneumologi, infettivologi, etc.) e non secondo modalità consulenziali, bensì “attraverso un coinvolgimento diretto nei diversi setting assistenziali per garantire precocità e continuità della presa in carico”. Il testo precisa infatti come “la precoce presa in carico da parte del Fisioterapista in fase acuta e la continuità assistenziale riabilitativa nei trasferimenti intraospedalieri del paziente senza interruzioni e sospensioni fino all’obiettivo raggiunto o alla dimissione sono azioni chiave per una corretta assistenza al paziente affetto da COVID-19”.
Nel Documento vengono delineati 2 differenti percorsi riabilitativi per il paziente, a seconda del quadro clinico residuato:
1. PNEUMOLOGICO, per i soggetti che presentano disabilità respiratoria con Progetto Riabilitativo stilato dallo specialista pneumologo;
2. NEUROMOTORIO, con Progetto Riabilitativo stilato dallo specialista fisiatra per i soggetti che non presentano problematiche respiratorie.
Nel testo regionale sono stati inoltre stratificati i pazienti per individuare le modalità di gestione più appropriate: ospedale degenziale, domicilio e eventuale presa in carico in teleriabilitazione. Al termine del percorso deve essere definito un piano di dimissione in fase di guarigione da COVID-19, con una corretta pianificazione da parte del Team Multidisciplinare che ha preso in carico il paziente: in condivisione con le strutture territoriali sanitarie e sociali dovrà quindi essere predisposto un Piano Riabilitativo (PR) che tenga conto del grado di autonomia del paziente e dei supporti di cui avrà bisogno in termini di servizi ed assistenza.
“Il Documento della Regione Lazio – conclude ARIR – è forse il primo che delinea in modo specifico il percorso di riabilitazione respiratoria per i cittadini affetti da polmonite interstiziale da SARS-CoV-2, definendo i setting, i ruoli e le competenze dei professionisti sanitari coinvolti. Rivolgiamo quindi un plauso alla Regione Lazio per l’iniziativa e per aver coinvolto nella stesura del documento le rappresentanze di tutti i professionisti sanitari, nel rispetto della necessaria multidisciplinarità, mettendo al centro la salute del cittadino. Ci auguriamo che quanto scritto e approvato, si traduca in tutte quelle misure organizzative e strutturali necessarie per una rapida applicazione nelle realtà sanitarie e territoriali.”