L’incontinenza urinaria maschile rappresenta il 9% di tutti i casi di incontinenza ed è causata dall’indebolimento del muscolo striato dell’uretra nel corso di interventi alla prostata per adenoma o tumore, più raramente per fratture complesse del bacino. Si tratta di uno sfintere naturale, situato attorno all’uretra, in prossimità dell’apice prostatico che funziona proprio come un “rubinetto”: rilasciandosi consente la minzione; contraendosi evita la perdita di urine. Quando la lesione del muscolo è modesta, anche l’incontinenza sarà lieve o si verificherà in coincidenza di sforzi. In questi casi sarà sufficiente la terapia farmacologia associata alla fisiochinesiterapia, cioè la ginnastica perineale o l’iniezione periuretrali di sostanze di “espansione” come collagene, silicone, acido ialuronico. Spesso però, nei casi di incontinenza da sforzo dopo prostatectomia, la perdita di urine persiste e si deve ricorrere alla chirurgia. Le varie tecniche del passato, con risultati non sempre soddisfacenti e gravate da complicanze, hanno spinto la ricerca verso nuove soluzioni. Pro Aciti è un sistema di palloncini in silicone, inseriti attorno alla regione sfinteriale, che agiscono come bulking. InVance è invece un dispositivo di tipo sling rivestito da elastomeri in silicone; viene fissato con delle viti alla branca ossea ischiopubica al fine di aumentare le resistenze e favorire la continenza. A questo però si è aggiunto un nuovo sistema, AdVance, di AMS. Si tratta di un dispositivo meno traumatico con approccio transotturatorio, concepito per il riposizionamento dell’uretra bulbare e dei relativi tessuti circostanti mediante sling, al fine di ripristinare una normale funzionalità dello sfintere. Ciascun sistema è composto da 2 aghi a forma elicoidale e 1 sling in polipropilene. In caso invece di incontinenza grave – con la necessità di dover sostituire diversi pannoloni al giorno – una soluzione è rappresentata dallo sfintere artificiale AMS 800. Esso è composto da una cuffia che si posiziona attorno all’uretra bulbare, dopo averla accuratamente isolata e staccata dai corpi cavernosi, un serbatoio collocato in addome e una control pump posizionata in sede scrotale: schiacciando il dispositivo scrotale tra il pollice e l’indice, la cuffietta si svuota, si allenta momentaneamente la pressione uretrale ed è possibile effettuare la minzione; dopo poco meno di 2 minuti la cuffia si riempie automaticamente di acqua, ritornando a comprimere l’uretra e impedendo la perdita di urine.
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