Diminuiscono gli aborti, ma nel 61% delle strutture pubbliche prevale l’obiezione di coscienza

Per il terzo anno consecutivo le interruzioni di gravidanza sono risultate al di sotto di 100.000. In particolare nel 2016 il numero di IVG è stato di 84.926, con una riduzione del 3,1% rispetto al 2015. I dati AIFA mostrano un incremento significativo delle vendite di UPA (più che decuplicate dal 2014 al 2016). La “pillola dei cinque giorni dopo” è il nome comune che identifica la pillola del giorno dopo più efficace, ovvero quella a base di ulipristal acetato (UPA); è l’unica che si può acquistare senza ricetta medica in farmacia e parafarmacia in Italia. “Se realmente così fosse, la Ministra dovrebbe trarre le ovvie conseguenze, eliminando l’obbligo di prescrizione per le ragazze minorenni, e permettendone la distribuzione gratuita nei consultori e nei poliambulatori”, dichiarano Mirella Parachini, Filomena Gallo e Anna Pompili, rispettivamente per Associazione Luca Coscioni e per Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto (AMICA). Ma per le tre esperte, dalla relazione ministeriale si conferma un altro dato “scandaloso”, ovvero l’obiezione di coscienza: solo il 59,4% delle strutture con reparto di ostetricia, infatti, pratica IVG, in aperta violazione dell’art. 9 della legge 194. “Per quanto attiene al numero degli obiettori di coscienza, permangono le perplessità sulla rilevazione delle percentuali di obiettori e sul carico di lavoro loro spettante. Forse tali incongruenze potrebbero essere superate o meglio affrontate se venissero invitati a partecipare ai ‘tavoli tecnici’ convocati dal ministero i ‘tecnici’, ossia gli operatori, che ben conoscono le criticità di questo lavoro.