La degenerazione maculare interessa la porzione centrale della retina (macula) e si manifesta con una forma atrofica (secca) e una essudativa (umida). Ebbene questa grave forme di malattia, che spesso può portate a cecità o riduzione significativa della vista, nel mondo occidentale è diminuita del 60%. A sostenerlo Karen J. Cruickshanks, dell’Università del Wisconsin-Madison, autrice principale dello studio. Ma secondo la studiosa “non è ancora chiaro quali siano i fattori che hanno contribuito alla riduzione di questo rischio; il forte declino della patologia suggerisce che ci sono molti fattori di rischio modificabili che non abbiamo ancora identificato e che potrebbe essere utile identificare per prevenire l’AMD.”
Lo studio, pubblicato su JAMA Ophthalmology, ha esaminato i dati di 2.746 persone del Beaver Dam Eye Study (BDES) e di altre 2.073 del Beaver Dam Offspring Study (BOSS), residenti della città del Wisconsin, selezionate per fasce di età comprese tra i 43 e gli 84 anni. L’incidenza di AMD a cinque anni è stata globalmente del 4,2% ed è aumentata con l’età. In particolare, l’incidenza di AMD a cinque anni aggiustata per età e sesso è stata dell’8,8% per la generazione più grande, del 3% per la generazione silenziosa, dell’1% per i baby boomer e dello 0,3% per la generazione X; il rischio di AMD rettificato è diminuito di oltre il 65% in ciascuna generazione. Quando i ricercatori hanno invece preso in considerazione anche altri fattori di rischio di AMD, come il fumo, l’educazione, l’esercizio fisico e l’uso di farmaci, il crollo generazionale del rischio è leggermente diminuito, ma è rimasto significativamente stabile al 60%.