Difficoltà di cura per l’incontinenza urinaria grave dopo intervento alla prostata per tumore

“Sembra proprio una assurdità eppure, dopo intervento alla prostata per tumore, l’incontinenza urinaria non può essere curata. E questo non perché manchino i presidi tecnologici o non ci siano specialisti preparati per questo tipo di chirurgia. Il problema è solo economico. A oggi infatti il DRG copre solo un 1/4 del costo dell’intervento complessivo e di conseguenza ASL e Regioni rifiutano, in molti reparti di Urologia, l’acquisto dello sfintere artificiale, il cui costo è 12mila euro”. È quanto dichiara il prof. Aldo Franco De Rose, Urologo e Andrologo, presidente dell’Associazione Andrologi Italiani al congresso Summer School 2019 Motore Sanità, svoltosi nei giorni scorsi ad Asiago alla presenza di amministratori locali e politici.

A oggi l’utilizzo dello sfintere artificiale assicura una soluzione del problema incontinenza in circa l’80% dei pazienti ma, secondo i dati della aziende produttrici, solo il 25-30% (212 impianti nel 2017; 205 nel 2019), vede soddisfatta la richiesta di impianto e solo da parte delle Regioni più virtuose, come Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e poche altre. “Ma quale centralità del paziente – si chiede De Rose – quale terapia personalizzata? Questi sono pazienti oncologici a cui è stato creato un danno, l’incontinenza, e che vengono abbandonati non dai medici ma dalle strutture sanitarie, dai nostri amministratori sanitari che non riescono a garantire l’acquisto dello sfintere.” Addirittura, in alcune Regioni, tra le quali anche la Liguria, si è passati da 6 impianti del 2017 a 0 impianti nel 2018. E il problema è sempre lo stesso: chi deve pagare lo sfintere? La Asl o la Regione? Nell’attesa che si risolva questo dilemma, i pazienti continuano a soffrire.

INCIDENZA DEL TUMORE DELLA PROSTATA

In Italia, ogni anno, sono 35mila le diagnosi di tumore alla prostata e, di questi, solo 16mila pazienti vengono sottoposti a prostatectomia radicale, ossia un intervento che prevede l’asportazione della ghiandola prostatica. Attualmente questo tipo di intervento, quasi in tutti i centri di Urologia della penisola, viene eseguito con tecnica Robotica, Laparoscopica, e raramente a cielo aperto. Comunque sia, questo tipo di trattamento potrebbe portare, se pur raramente, a due problemi che abbattono la qualità della vita del paziente: l’incontinenza urinaria e l’impotenza sessuale grave, cioè quei tipi di deficit che non possono essere trattati farmacologicamente e per i quali bisogna ricorrere all’intervento chirurgico.