Anche se viene considerata una patologia dell’età avanzata, la malattia di Alzheimer può colpire persone relativamente giovani, al di sotto dei 65 anni di età, rendendo ancora più decisivo avere una diagnosi precoce. Con questo obiettivo, il Dipartimento di Fisica Medica ed Ingegneria dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), in collaborazione con la Huazhong University of Science and Technology (HUST) di Wuhan, in Cina, e con l’Università di Roma Tor Vergata, ha ora realizzato una nuova tecnica di indagine automatica delle immagini PET (Tomografia a Emissione di Positroni).
Il nuovo metodo diagnostico, pubblicato sullo European Journal of Nuclear Medicine and Molecular Imaging, si basa sulla cosiddetta texture analysis, l’esame delle caratteristiche presenti nelle varie zone di una immagine. Il gruppo di ricercatori ha concentrato la propria attenzione sulle placche di Beta-amiloide che si accumulano in determinate aree cerebrali. Le concentrazioni di questa proteina, considerata tipica della malattia di Alzheimer, possono essere evidenziate da un normale esame PET, le cui immagini vengono tradizionalmente esaminate dal Medico Nucleare. Ora un esame computerizzato ha permesso ai ricercatori di definire 4 caratteristiche principali capaci di distinguere in modo automatico l’Alzheimer precoce da quello che compare in età avanzata.
“Questa nuova capacità di analisi delle immagini PET ci consente di individuare le caratteristiche tipiche dell’Alzheimer in persone relativamente giovani”, spiega Nicola D’Ascenzo, professore nel Dipartimento di Ingegneria Biomedica della HUST e Responsabile del Dipartimento di Fisica Medica ed Ingegneria del Neuromed. “Questo potrà fornire ai neurologi uno strumento in più, un vero e proprio marcatore della malattia, che li aiuterà nel diagnosticare più rapidamente la malattia in persone di età inferiore ai 65 anni, aiutando a distinguerla da altre patologie che possono avere gli stessi sintomi iniziali. E vorrei sottolineare che proprio in questi pazienti la diagnosi precoce è estremamente essenziale per pianificare gli interventi terapeutici.”
La ricerca nasce nell’ambito di un progetto internazionale tra Italia e Cina, finanziato dai Ministeri degli Affari Esteri dei 2 Paesi (MAECI Great Relevance 2019 contributions Italy-China – Grant No. PGR00846), che punta allo sviluppo di nuovi strumenti tecnologici, software e statistici capaci rivoluzionare l’analisi delle immagini PET.