Diabete tipo 1. “18milioni di euro per la ricerca sulle terapie cellulari: trapianto di isole pancreatiche e uso di cellule staminali

18milioni di euro nei prossimi 5 anni per sostenere la ricerca di una cura al diabete di tipo 1. Questo l’obiettivo di un bando appena pubblicato dall’Innovative Health Initiative, partnership pubblico–privata tra Unione Europea e Aziende delle life science, nata per favorire la collaborazione scientifica intersettoriale. Si tratta della più ampia iniziativa mai intrapresa in Europa per favorire la ricerca sulle terapie cellulari, ovvero il trapianto di isole pancreatiche o con l’uso di cellule staminali che, mirando a ripristinare la capacità dell’organismo di produrre insulina in modo naturale costituiscono ad oggi l’alternativa più vicina a una cura reale per chi convive con il T1D. Il bando vede impegnate, tra altri, anche: Fondazione Italiana Diabete FID, unico partner italiano; Breakthrough T1D; Fundación Diabetes Cero; Eli Lilly; Novo Nordisk. Ricercatori di tutta Europa impegnati nello studio delle terapie cellulari per il DT1 possono unirsi in consorzi e candidarsi, entro il 09 ottobre 2025.

Quello sulle terapie cellulari del diabete tipo 1 si inserisce all’interno di un maxi bando europeo, la Call 11 dell’IHI, che investirà su diversi altri filoni di ricerca, come il ruolo delle infezioni nelle malattie croniche non trasmissibili, la medicina di precisione nella diagnosi dei disturbi cerebrali, la farmacovigilanza tramite intelligenza artificiale e altre. L’iniziativa ha un budget totale di 120milioni di euro; di questi, 18 saranno destinati solo al progetto sul diabete tipo 1. Breakthrough T1D, Fondazione Italiana Diabete e la spagnola Fundación Diabetes Cero ne hanno stanziati oltre 7, più che raddoppiati da IHI con quasi 9milioni di euro.

“In Europa 2,5milioni di persone vivono con il diabete di tipo 1, malattia autoimmune che distrugge le cellule beta del pancreas produttrici di insulina, portando a dipendenza dall’insulina iniettata per tutta la vita”, dichiara il dott. Federico Bertuzzi, membro del comitato scientifico di FID, da oltre 30 anni impegnato in trapianti di isole pancreatiche. “Nonostante i recenti progressi tecnologici, mantenere stabili livelli di glucosio nel sangue rimane una sfida con un pesante impatto sulla vita quotidiana dei pazienti, sul lavoro, l’istruzione e la salute mentale. La terapia sostitutiva delle cellule beta rappresenta una via promettente verso una cura funzionale, ma devono essere affrontate sfide critiche, tra cui la necessità di fonti cellulari rinnovabili e di processi di produzione ottimizzati, di protocolli clinici standardizzati, di strumenti di monitoraggio affidabili, di modelli di rimborso sostenibili e della costituzione di una rete europea di centri specializzati. Operando contemporaneamente a livello scientifico, regolatorio e di advocacy, il bando di IHI intende agire su tutti questi fronti per accelerare lo sviluppo delle terapie a base di cellule beta e integrarle nella pratica clinica.”

“Per arrivare a obiettivi così complessi, è fondamentale che scienziati, istituzioni pubbliche, fondazioni private, aziende e persone che hanno la malattia lavorino insieme”, afferma Nicola Zeni, presidente FID. “La Call 11 di IHI dimostra che partenariati strategici di questo tipo, organizzati a livello ultranazionale, possono ambire a risultati davvero ‘trasformativi’. In qualità di fondazione impegnata da 15 anni nella ricerca per una cura al diabete tipo 1, riteniamo cruciale partecipare a questa iniziativa, che rappresenta un vero punto di svolta per pazienti e caregiver di tutta Europa. Contribuiremo con il sostegno economico alla ricerca, con il coinvolgimento della community delle persone con diabete, con la comunicazione e l’advocacy presso le istituzioni italiane ed europee per accelerare le procedure approvative.”

“La voce e le prospettive delle persone con diabete sono centrali nel progetto di IHI”, dichiara Francesca Ulivi, direttore generale e Comunicazione di FID e patient advocate. “Ed è questo uno dei motivi che ci ha spinto a sostenere questo enorme sforzo di finanziamento. Sarà centrale far comprendere alle persone con diabete le reali prospettive di questo filone di ricerca, farle dialogare con i ricercatori e portare ben chiara la voce delle stesse persone con diabete al mondo della ricerca e a quello istituzionale, attività che FID ha sempre ritenuto primaria e connaturata alla sua mission.”