Device elettronico per la respirazione

Si chiama Turbo+, il primo device elettronico in ambito respiratorio che, grazie alla combinazione con un’applicazione per smartphone, permette il monitoraggio della terapia nei pazienti con asma. È dotato di un microfono che permette di sentire quando il paziente fa l’inalazione e di registrare tutte le inalazioni attraverso l’App, così da offrire l’opportunità sia al paziente sia al medico curante di verificare la continuità terapeutica. Inoltre l’App consente al paziente di impostare degli allarmi per ricordarsi di fare l’inalazione, supportandolo quindi nel rispetto della terapia.

Turbo+, che deve essere assemblato all’inalatore Turbohaler contenente budesonide/formoterolo, verrà inizialmente utilizzato presso centri specializzati che saranno i primi a fare esperienza di questa innovativa tecnologia. Il medico provvede alla registrazione del paziente nel momento stesso in cui consegna l’inalatore, così da garantire una corrispondenza univoca tra device e paziente. Una volta collegato attraverso l’App, scaricabile dal paziente sul proprio smartphone, Turbo+ invierà informazioni dettagliate sul numero e la data delle inalazioni, permettendo così al paziente un costante controllo della propria terapia. Il medico a sua volta avrà un accesso riservato attraverso un portale cosicché, durante la visita di controllo, potrà verificare se il paziente è ben controllato ed è aderente alla terapia.

“Questo strumento rappresenta un’attesa innovazione nell’ambito del trattamento dei pazienti asmatici”, commenta il prof. Fulvio Braido del Dipartimento di Malattie Respiratorie e Allergologia dell’Università degli Studi di Genova. “Molto spesso i medici assegnano al paziente una terapia ma non hanno modo di sapere se questa sarà portata avanti con continuità: sappiamo che molto spesso ciò non avviene, soprattutto nel caso di pazienti non gravi, i quali sottovalutano la portata di questa patologia. Penso quindi che questo strumento potrà aiutare sia i medici sia i pazienti a verificare che vi sia una effettiva continuità terapeutica.”

L’asma è una comune condizione cronica in cui l’infiammazione e il restringimento delle vie aeree possono comportare affanno, dispnea, oppressione al petto e tosse. Ad oggi, l’asma colpisce la salute e gli stili di vita quotidiani di 315 milioni di individui nel mondo e probabilmente, entro il 2020, ci sarà un incremento che porterà le cifre attuali a 400 milioni di persone. Fino al 10% dei casi di asma è grave e di questi il 40% è non controllata. L’asma grave non controllata presenta un rischio di mortalità otto volte superiore rispetto a quello dell’asma grave. L’asma non controllata può portare a una dipendenza dai corticosteroidi orali (OCS). L’esposizione allo steroide sistemico porta a eventi avversi gravi e irreversibili, tra cui osteoporosi, ansia, depressione, aumento di peso, glaucoma e diabete. Inoltre, il carico fisico e socio-economico dell’asma nei pazienti gravi è significativo, rappresentando il 50% dei costi ad essa relativi.