
La dermatite atopica è una patologia infiammatoria cronica della pelle che nel mondo colpisce il 10% degli adulti e il 25% dei bambini, causando un forte impatto sulla qualità di vita delle persone. Non sono ancora del tutto note le cause scatenanti; si ritiene tuttavia che siano coinvolti fattori genetici e ambientali. Anche la familiarità sembra avere un ruolo rilevante, con almeno il 40% dei pazienti che presenta una storia familiare per la malattia. Convivere con la dermatite atopica mantenendo una buona qualità di vita è possibile. Occorre però un’attenta gestione di questa malattia autoimmune, complessa, cronica, da affrontare insieme a uno specialista, in grado di individuare il percorso più adatto a ogni paziente. Per fare il punto sui sintomi della malattia, sulla gestione e le prospettive della ricerca, si è svolto a Milano il media tutorial dal titolo Dermatite Atopica: Facciamo Chiarezza. L’Importanza di Rimettersi in Gioco, organizzato da AbbVie alla vigilia del congresso European Academy of Dermatology and Venerology EADV, in programma a Milano, dal 7 all’11 settembre 2022.
“Non bisogna sottovalutare una malattia dermatologica che può provocare prurito intenso e lesioni eczematose ricorrenti in grado di diminuire la qualità di vita, alterare il sonno, minare l’autostima e la serenità di chi ne soffre, conducendo perfino a un ridotto rendimento scolastico e lavorativo”, dichiara il prof. Piergiacomo Calzavara Pinton, direttore della UO Dermatologia AST Spedali Civili e Clinica Dermatologica Università di Brescia. “Inoltre, la dermatite atopica si presenta spesso associata ad altre manifestazioni atopiche come l’asma, la rinite allergica, la poliposi nasale e l’esofagite eosinofila. Per la varietà delle forme e della risposta personale è quindi fondamentale che ogni paziente affronti un percorso di cura con uno specialista e collabori per ottenere risultati duraturi nel tempo.”
“La dermatite atopica non è sempre uguale nelle varie fasi della vita e spesso può essere sottovalutata o non sottoposta a una diagnosi corretta. Per la gestione della malattia è importante intervenire non solo all’apparire delle manifestazioni acute, come spesso si tende a fare, ma tenere sotto controllo l’infiammazione sottostante trattandola in modo sistemico”, afferma la prof.ssa Gabriella Fabbrocini, direttrice dell’UOC di Dermatologia Clinica dell’Università Federico II di Napoli. “Le innovative soluzioni terapeutiche che negli ultimi anni sono state messe a disposizione, come i farmaci biologici e i JAK-inibitori, offrono opportunità da valutare con grande attenzione perché consentono di alleviare da subito i sintomi modificando il decorso della malattia in maniera duratura.”
“La dermatite atopica è una malattia cronica dal forte impatto sulla vita dei pazienti, che può colpire anche persone giovani, nel pieno dell’attività scolastica o lavorativa”, afferma Mario Picozza, presidente Associazione Nazionale Dermatite Atopica, ANDeA. “Per arrivare a una gestione ottimale della malattia e a una buona qualità di vita per i pazienti è importante che la comunità scientifica, i medici, le aziende e, soprattutto, le istituzioni riservino maggiore attenzione a questa malattia, come abbiamo indicato nel nostro Manifesto, inserendola per esempio nel Piano Nazionale della Cronicità e nei Livelli Essenziali di Assistenza come patologia cronica e invalidante. Auspichiamo inoltre – conclude – che l’autorità regolatoria italiana recepisca velocemente le indicazioni dell’EMA sull’accesso alle terapie.”