Negli oltre 500 Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (CDCD) sparsi sul territorio nazionale lavorano in media 5 professionisti. Circa 1/3 di questi centri è diretto da un Neurologo; 1/3 da un Geriatra; di poco inferiore la percentuale dei centri nei quali operano almeno 2 delle 3 figure mediche fondamentali (Neurologo, Geriatra, Psichiatra); nel 5,1% dei casi, il coordinatore è uno Psichiatra. Nell’organico delle strutture scarseggiano tipologie di professionisti quali Infermieri, Fisioterapisti, Logopedisti, Mediatori Culturali. È quanto emerge dall’indagine sui CDCD condotta dall’Osservatorio Demenze dell’ISS tra luglio 2022 e febbraio 2023, i cui risultati (che fanno riferimento alle attività del 2019) sono presentati nei giorni scorsi durante il webinar dal titolo Progetto Fondo per l’Alzheimer e le Demenze – Risultati della Survey dei Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze (2022-2023), rivolto al personale delle strutture. L’indagine ha inoltre evidenziato che 1/4 dei CDCD è aperto 1 giorno a settimana; tra quelli aperti 5 giorni a settimana, il 43,5% è al Nord; il 27,5% al Centro; il 24,6% al Sud.
“Questi dati fotografano le criticità dell’offerta sanitaria presente in Italia per i CDCD sia per quanto riguarda il numero complessivo di professionisti che per la scarsità di altre tipologie di professionisti diverse dai medici”, dichiara Nicola Vanacore, direttore dell’Osservatorio Demenze dell’ISS. “In una logica di Sanità pubblica è fondamentale poter disporre nei CDCD, un nodo cruciale per la diagnosi e la presa in carico delle persone con demenza, di un maggior numero di professionisti e di personale con diversi profili al fine di poter valorizzare sempre più un lavoro di equipe interprofessionale e di renderlo disponibile e capillare in tutto il territorio nazionale. Si tratta di dati molto importanti poiché parliamo di un problema che coinvolge in Italia circa 2milioni di persone con disturbo cognitivo lieve o demenza e circa 3milioni di italiani, tra familiari e caregiver, che vivono con loro.”
All’indagine hanno partecipato 512 CDCD su 540 (95%). L’80,9% di questi CDCD è presente sul territorio nazionale con sedi uniche, mentre il 19,1% ha dei distaccamenti territoriali per un totale complessivo di ulteriori 163 strutture. I CDCD sono localizzati per il 9,2% nelle Università/IRCSS; per il 44,1% nel territorio e per il 46,7% negli ospedali. Il 25,4% dei CDCD è aperto 1 solo giorno a settimana, una criticità già rilevata nella survey 2014-2015.
Complessivamente, sono 2.568 i professionisti che lavorano nei CDCD, il 14% dei quali non è strutturato. Nel 29,7% dei CDCD operano almeno 2 figure tra Neurologo, Geriatra e Psichiatra, mentre il 33% dei CDCD è diretto solo dal Neurologo; il 31,5% solo dal Geriatra e il 5,1% solo dallo Psichiatra. Nel 29.9% dei Centri opera almeno 1 Neuropsicologo e nel 26.6% almeno 1 Psicologo. Nel 58,8% dei CDCD è impegnato almeno 1 Infermiere; 1 Assistente Sociale nel 16,2%; 1 Amministrativo, 8,9%; 1 Logopedista, 8,4%; 1 Fisioterapista, 6,4%; 1 Genetista, 1,6%; 1 Terapista Occupazionale, 1,1%; 1 Mediatore Culturale, 1,1%; 1 Interprete, 1,1%.