D.A.Re, Registro Nazionale per la Riabilitazione Visiva

Uno strumento che permette non solo di conoscere la pratica della riabilitazione visiva in Italia, ma anche elementi di quotidianità dei cittadini, i cui dati, raccolti rispondendo al questionario Instrumental Activities of Dailiy Living IADL – riferito al grado di compromissione nelle attività strumentali della vita quotidiana – acquisiscono “un effettivo potere normativo” per la valutazione delle condizioni di invalidità. Si chiama D.A.Re (devices & aids register), ed è il Registro degli Ausili per la Riabilitazione Visiva, promosso da Istituto Nazionale di Valutazione Ausili e Tecnologie INAVT, ente collegato all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti UICI. Ogni anno nel registro si inseriscono i dati di circa 1.000 pazienti provenienti da tutte le Regioni d’Italia. Il tema è stato al centro di una sessione dal titolo Big Data e Registri, svoltasi nell’ambito del XIV Congresso Nazionale degli Oculisti AIMO, recentemente svoltosi a Roma. A coordinare la sessione, il prof. Gianni Virgili, Università di Firenze e A.O.U Careggi di Firenze: “Dal registro è di recente emerso come l’uso di smartphone e tablet sia associato ad un migliore punteggio IADL”, dichiara all’agenzia Dire. “Naturalmente sono state prese in considerazione tutte le variabili di maggiore importanza, quali l’età, il livello della vista, la certificazione di cecità o eventuali problemi di udito; nonostante ciò, il dato rimane invariato, confermando che chi utilizza tali strumenti abbia delle risorse in più nel percorso riabilitativo. Lo smartphone, ad esempio, è uno strumento generalista, che dunque non caratterizza il suo utilizzatore.”

Da qui, emerge dal convegno, l’importanza di insegnare, anche alle generazioni più anziane, l’utilizzo di device digitali quale strumento di compensazione per tutte le forme di ipovisione, dalle più lievi alle più gravi. “Un punto da non sottovalutare, però, è l’assenza di app nate da letteratura scientifica”, afferma Virgili. “Inoltre, in un settore in così rapida evoluzione, sia in materia di software che di programmi, bisogna identificare e valutare i prodotti solo in quanto mezzi versatili per la riabilitazione. Questo nuovo punto di vista ci pone, comunque, davanti a un dato di fatto: la raccolta dati è fondamentale poiché permette continui miglioramenti nel settore, sia in termini di conoscenze generaliste sia per quanto concerne gli strumenti da utilizzare. Prendervi parte è un gesto semplice che può migliorare le condizioni del Paese.”

La riabilitazione visiva è stata inserita nel 2017 nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che il Servizio Sanitario Nazionale si deve impegnare ad assicurare, avendone riconosciuto l’efficacia. Per fissare la prima visita in regime pubblico presso uno dei Centri occorre disporre dell’impegnativa del Medico di Medicina Generale o dello Specialista. Sul sito polonazionaleipovisione.it è disponibile la lista dei Centri per Regione. L’Istat stima che gli Italiani di età uguale o superiore ai 15 anni con una grave limitazione alla vista siano quasi 1milione, di cui oltre il 70% over65; circa 8,6milioni, di cui il 45% over65, quelli invece con limitazione moderata.