Portare in Italia i bambini gravemente cardiopatici provenienti da Paesi in guerra, o che sul posto non potrebbero essere curati adeguatamente, per salvare loro la vita. È questo l’obiettivo di Cuori in Emergenza, il progetto di Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. onlus. Ogni anno nel mondo nascono 2milioni di bambini malati di cuore, di cui 1,5milioni non hanno speranza di vita perché nati in paesi poveri. Nonostante infatti le patologie cardiache congenite abbiano ovunque un’incidenza simile, nei paesi in via di sviluppo la mancanza di un’adeguata assistenza sanitaria rende le cardiopatie infantili una vera e propria urgenza sociale.
Da oltre 25 anni, Bambini Cardiopatici nel Mondo, grazie al supporto volontario di affermati cardiochirurghi e specialisti, cura i piccoli nati nelle aree più difficili del pianeta organizzando missioni operatorie all’estero, formando i medici locali e costruendo centri di cardiochirurgia pediatrica. La grave crisi internazionale, che a partire dal 2016 ha coinvolto diversi Paesi in cui la onlus operava da tempo, ha però reso sempre più ardua l’organizzazione di missioni operatorie in loco. Per far fronte a questa grave situazione Bambini Cardiopatici nel Mondo ha quindi avviato Cuori in Emergenza con cui in 3 anni ha già aiutato 38 piccoli pazienti provenienti da diversi paesi tra cui Moldavia, Egitto, Kurdistan Iracheno, Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Albania, Etiopia, Guinea Bissau, Libia e Bosnia Erzegovina, Nigeria, Tunisia.
Grazie ai fondi raccolti con la campagna con numero solidale 45593 attiva fino al 23 febbraio, la onlus intende coprire totalmente i costi per 3 interventi salvavita e parzialmente, poiché in partnership con altri enti o istituzioni, quelli per 10 operazioni l’I.R.C.C.S. Policlinico San Donato. Nello specifico, per ogni caso Bambini Cardiopatici nel Mondo assicurerà la copertura delle spese, totale o parziale, relative al trasferimento da e per il Paese di origine dei pazienti e dei loro accompagnatori; alla degenza ospedaliera, esami diagnostici e intervento chirurgico; ai trattamenti e alle cure nel periodo post-operatorio; al soggiorno temporaneo presso strutture esterne all’ospedale dei parenti accompagnatori per il periodo in cui i piccoli pazienti sono ricoverati presso il reparto di Terapia Intensiva.