Cuore, intelligenza artificiale predice malattie delle coronarie

Arriva in Italia il “supercervellone” che aiuterà a decidere, con un’accuratezza di oltre il 99%, quali pazienti hanno le coronarie malate e hanno bisogno di angioplastica o bypass. L’intelligenza artificiale, messa alla prova su oltre mille casi, ha anche consentito di verificare che il 3,8% delle angioplastiche non era in realtà necessario, mentre nel 27% dei casi in cui l’angioplastica non è stata ritenuta utile c’era invece bisogno di una rivascolarizzazione coronarica percutanea: può perciò essere una “guida” sicura per il cardiologo, per gestire al meglio le decisioni cliniche.

L’intelligenza artificiale in cardiologia ha “debuttato” in Italia in occasione del corso ICOP 2019 – Intracoronary Pressure Measurement and Assessment of Coronary Stenosis in 2019, recentemente svoltosi a Catanzaro: per la prima volta, un sistema applicato alla diagnostica in emodinamica impara dalla sua stessa esperienza grazie alla capacità di elaborare i big data e guida il medico nella diagnosi delle malattie cardiache con una precisione senza precedenti. “L’intelligenza artificiale non sostituisce il medico, ma può essere di grande supporto per evitare errori di valutazione e compiere scelte terapeutiche più precise, informate e su misura per il singolo caso”, spiega Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia SIC. “Se le arterie coronarie sono malate è essenziale capire il grado di stenosi, ovvero di ostruzione, per decidere se sia necessario riaprirle con un palloncino, proporre un bypass cardiaco o tenere il problema sotto controllo con i farmaci. La coronarografia può non essere sempre sufficiente, ed è qui che viene in aiuto la nuova tecnica di intelligenza artificiale applicata alla valutazione della pressione intracoronarica.”

Per la prima volta, l’intelligenza artificiale è stata applicata allo strumento diagnostico che consente la valutazione della pressione intracoronarica (iFR), comunemente impiegato in emodinamica: con una sonda si entra nelle arterie e se ne valuta la pressione, che si modifica in caso di restringimento. L’analisi dei dati viene quindi elaborata dal sistema di intelligenza artificiale, che può immediatamente confrontare il risultato con milioni e milioni di registrazioni precedenti, i big data che l’uomo non riesce a valutare nel loro complesso perché troppo numerosi.