Covid-19: primo caso di contagio confermato da uomo a cane

In passato erano state fatte varie ipotesi, ma questa volta il caso è stato confermato: nel Regno Unito, un cane è stato contagiato con il coronavirus dai propri padroni. L’animale è risultato positivo al Covid-19 nel laboratorio dell’Animal and Plant Health Agency di a Weybridge, lo stesso dove lo scorso anno era risultato positivo un gatto. Il cane, le cui condizioni sono in via di miglioramento, sarebbe stato contagiato dai padroni, precedentemente risultati positivi al virus. Certamente si tratta di un caso isolato che non deve preoccupare i possessori di cani e gatti. Secondo il Ministero della Salute, “non è giustificata l’adozione di misure che possano compromettere in qualche modo il benessere del proprio animale”, viene sottolineato. “Sebbene attualmente non vi siano evidenze scientifiche del fatto che cani, gatti o altre specie di animali domestici concorrono alla diffusione del virus SARS-CoV-2 e gli animali contagiati dall’uomo non giocano un ruolo nell’epidemiologia della Covid-19, si raccomanda, quando possibile, un atteggiamento precauzionale.”

Possono essere adottate alcune “misure protettive a scopo precauzionale”, quali:

  • “Le persone infette o nelle quali si sospetta l’infezione da SARS-CoV-2 devono evitare il più possibile il contatto ravvicinato con il proprio animale e adottare buone pratiche igieniche (ad esempio, mantenersi a distanza dagli animali domestici, lavarsi le mani frequentemente, evitare di toccarsi il volto, indossare una mascherina);
  • Gli animali appartenenti a proprietari nei quali si sospetta l’infezione da SARS-CoV-2 devono ridurre al minimo i contatti con persone o altri animali ed essere tenuti in casa presso le famiglie o in luoghi o rifugi destinati all’isolamento degli animali, per quanto possibile, non pregiudicandone in alcun caso il benessere, e per una durata pari all’isolamento raccomandato per l’uomo nella stessa area geografica;
  • I proprietari devono tenere il proprio animale domestico al guinzaglio quando camminano all’esterno, così da poter garantire la ‘distanza sociale’ dalle altre persone”.