Covid-19: la SIMG chiarisce criteri e destinatari dell’esenzione dal vaccino

La Società Italiana di Medicina Generale e Cure Primarie SIMG, con il contributo dell’Istituto Superiore della Sanità e del Ministero della Salute, ha elaborato un vademecum che stabilisce la validità e i criteri di valutazione per il rilascio del certificato di esenzione alla vaccinazione anti-Covid-19 destinato ai soggetti che in presenza di condizioni cliniche specifiche e documentate non possono ricevere la somministrazione o completare il ciclo vaccinale, e a chi ha ricevuto il vaccino Reithera per ottenere il green pass.

“Il documento offre ai medici i criteri per riconoscere i casi clinici che determinano l’esenzione permanente o temporanea dalla vaccinazione”, spiega il presidente SIMG, Luigi Spicola. “Partendo dall’evidenza acclarata che il 90% degli ospedalizzati sono pazienti non vaccinati, rinunciare al vaccino senza una motivazione scientifica non ha nessuna scusante perché è l’arma più potente che abbiamo per debellare contagio e malattia. Episodi contingenti di salute più o meno gravi, così come la maggior parte delle patologie, non ostano la vaccinazione, se non una reazione allergica documentata agli eccipienti del virus, che è comunque rarissima. In ogni caso, la controindicazione ad uno specifico vaccino non esclude la possibilità che possano essere somministrati altri vaccini riconosciuti dall’Ema.”

Attraverso 2 circolari, il Ministero della Salute ha stabilito che fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni, sul territorio nazionale sono validi i certificati di esenzione già emessi dai Servizi Sanitari Regionali. Possono essere rilasciati dai medici vaccinatori dei servizi vaccinali delle Aziende e gli enti dei Servizi sanitari Regionali, dal Medico responsabile del centro di sperimentazione in cui è stata effettuata la vaccinazione e dai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta che abbiano aderito alla campagna vaccinale, cioè che abbiano le credenziali per inserire i dati nei sistemi regionali e nazionali. Nel caso in cui la richiesta provenisse dal cittadino, la documentazione per l’esenzione dovrà essere valutata e decisa dallo specialista di riferimento. In ogni caso, il certificato dovrà essere consegnato a titolo gratuito.

“Chi rifiuta il vaccino nega l’evidenza scientifica della sua efficacia, mettendo a rischio sé stesso e gli altri”, dichiara il consigliere nazionale Simg, Luigi Galvano. “Notizie di controindicazioni al vaccino in caso di gravidanza o allattamento, di malattie autoimmuni, o in presenza di allergie non correlate al vaccino, sono false. Da qui, un documento che facesse chiarezza sulle condizioni che rappresentano motivo di posticipazione, controindicazione, precauzione e falsa controindicazione alla vaccinazione.”

I MOTIVI DI RINVIO PIÙ COMUNI PER IL RINVIO

Considerando la protezione già garantita dalla recente infezione o da rischi di possibile trasmissione dei soggetti in quarantena o con sintomatologia compatibile con il covid, è preferibile posticipare la vaccinazione:

  • Ai pazienti che hanno contratto di recente l’infezione asintomatica o accertata, laddove non siano trascorsi almeno 3 mesi dal primo tampone positivo;
  • Ai soggetti malati di Covid che abbiano ricevuto terapia con anticorpi monoclonali, se non sono trascorsi almeno 3 mesi dal trattamento;
  • Ai soggetti in quarantena per contatto stretto fino al termine del periodo di isolamento;
  • Ai soggetti con sintomi sospetti fino al risultato del tampone;
  • Ai paziente con malattia acuta severa non differibile (come eventi cardiovascolari acuti, epatite e nefrite acuta, stato settico o grave infezione di qualunque organo o tessuto, condizione chirurgica maggiore, ed altre condizioni cliniche).

Queste condizioni non necessitano di alcuna certificazione di esenzione. Solo nei primi 2 casi si avrà diritto al green pass di guarigione valido 6 mesi, mentre nelle successive condizioni la valutazione dell’opportunità di vaccinazione avverrà alla fine della quarantena o del percorso diagnostico. Le precauzioni, ovvero le condizioni che possono aumentare il rischio di gravi reazioni avverse o compromettere la capacità di risposta immunitaria del vaccino. A titolo di esempio: in presenza di casi molto rari di miocardite e pericardite dopo la somministrazione di vaccini a mRNA.