Idrossiclorochina e azitromicina i farmaci più consumati durante il lockdown

Pochi giorni addietro l’AIFA ha pubblicato i farmaci più consumati durante il lockdown. La sorpresa ha riguardato idrossiclorochina e azitromicina, il cui utilizzo è risultato rispettivamente al primo e al secondo posto. In particolare, l’AIFA ha monitorato l’andamento tra febbraio e maggio sul consumo dei farmaci. Oltre ai primi due, l’incremento ha interessato anche l’antivirale anti-HIV darunavir/cobicistat e lopinavir/ritonavir. “Il Rapporto sull’uso dei farmaci durante l’epidemia COVID-19 è un prodotto dell’OsMed che definirei il flagship tool dell’AIFA, attivo ormai da 20 anni grazie alla collaborazione con l’ISS e altre Istituzioni italiane”, dichiara Nicola Magrini, direttore generale di AIFA. “La pubblicazione è stata elaborata in tempi record, con la stessa tempestività con cui AIFA ha dato risposta continua e rigorosa alla situazione di emergenza.”

Il documento analizza la tipologia e i consumi dei farmaci impiegati nei primi mesi del 2020 per trattare l’infezione da COVID-19, ma anche quelli utilizzati nelle strutture sanitarie pubbliche per fare fronte all’emergenza, con differenze evidenziate tra il periodo pre-COVID-19, individuato nel trimestre dicembre 2019-febbraio 2020, e quello successivo, da marzo a maggio 2020. Il Rapporto si compone di 3 sezioni che approfondiscono le diverse modalità di erogazione dei farmaci: il canale degli acquisti diretti, cioè dei medicinali direttamente acquistati e dispensati presso le strutture del Servizio Sanitario Nazionale (SSN); gli acquisti presso le farmacie territoriali pubbliche e private rimborsati dal SSN tramite ricetta; quelli privati a carico dei cittadini, prevalentemente per i farmaci di classe C.

Tra i farmaci impiegati per trattare pazienti affetti da COVID-19, idrossiclorochina e azitromicina fanno registrare i maggiori consumi nel periodo preso in esame, mentre, tra i medicinali utilizzati in regime ospedaliero, incrementi significativi nei consumi si rilevano per gli iniettivi e l’ossigeno, di prevalente impiego nelle terapie intensive. È evidente il maggior consumo di anestetici generali, sedativi iniettivi e curari a partire dal mese di febbraio 2020. Per tutti questi farmaci sono stati fondamentali i numerosi interventi per calmierare distorsioni distributive ed evitare fenomeni di accaparramento, così da garantirne la disponibilità omogenea e continuativa su tutto il territorio nazionale.