I radioterapisti oncologi sono sempre stati in prima linea, fin dall’inizio dell’epidemia di SARS-CoV-2, e ora più che mai avvertono la necessità di rivolgersi ai pazienti con tumore in trattamento per rassicurarli e lanciare loro un appello: non interrompete i trattamenti radioterapici. AIRO, Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica, sottolinea che i radioterapisti oncologi che lavorano nei centri oncologici italiani in questi mesi hanno seguitato ad assicurare la continuità dell’assistenza e dei trattamenti radioterapici, in conformità alle raccomandazioni ministeriali e regionali che sottolineano come sia prioritario garantire i trattamenti ai pazienti oncologici e onco-ematologici.
“È assolutamente consigliabile che i pazienti continuino a seguire regolarmente i trattamenti di radioterapia oncologica”, dichiara Vittorio Donato, Presidente AIRO. “Naturalmente vi sono delle priorità da evidenziare: la ridistribuzione dei pazienti in lista sulle macchine disponibili; frazionare le dosi per abbreviare il più possibile la durata della seduta e il tempo di permanenza in ospedale; rinviare, ove possibile, le visite di follow-up se il paziente ha un quadro clinico e strumentale stabile; evitare l’aggregazione di operatori sanitari e pazienti. Posso affermare che persino le radioterapie delle zone ‘rosse’ più colpite del Nord Italia in queste settimane hanno continuato a lavorare non interrompendo i trattamenti radioterapici dei loro pazienti. Ovviamente, l’organizzazione deve essere attenta, con ritmi determinati e precisi, anche per evitare ai pazienti oncologici di sostare a lungo in ospedale.”
AIRO, che ha firmato anche un appello congiunto con AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e SIE per assicurare la continuità terapeutica, rassicura i pazienti e i loro caregiver circa la sicurezza dei reparti di radioterapia ma al tempo stesso, per abbattere il rischio di infezione, rinnova l’invito a restare a casa e a mettere in atto nel tragitto casa-ospedale e viceversa tutte le precauzioni raccomandate: indossare la mascherina, lavare più volte le mani, e per i caregiver che accompagnano il paziente rimanere in attesa all’esterno dell’ospedale.