Covid-19 in Cina. Preoccupa il numero di decessi, circa 60mila in appena 35 giorni

Jiao Yahui, capo dell’Ufficio dell’Amministrazione Medica della Commissione Sanitaria Nazionale, annuncia che tra l’8 dicembre 2022 e il 12 gennaio 2023 i decessi collegati al Covid-19 sono stati 59.938. Si tratta della più grave ondata di casi registrata dalla Cina dal 2020, o almeno è quanto si evince dal bilancio delle vittime rilasciato dal governo di Pechino, il primo successivo all’allentamento, lo scorso mese, delle restrizioni che ha sostanzialmente cambiato la strategia di contrasto alla diffusione dei contagi, in precedenza fondata su lockdown e screening estesi. Dopo la crescita esponenziale dei contagi da Covid-19 nel Paese, con 250milioni di nuovi casi nei primi 20 giorni di dicembre e con alcune proiezioni che stimano in 1milione i possibili decessi, le autorità intendono ora avviare “una campagna sanitaria più mirata e una linea di difesa comunitaria”. Attualmente, quella della Cina è la curva di infezione più alta a livello mondiale. Per mercoledì sono attesi i primi risultati sul sequenziamento dei tamponi effettuati a Malpensa, circa 210 in tutto: per i passeggeri in ingresso dalla Cina, il tampone non è infatti obbligatorio.