I costi dell’ipertrofia prostatica

L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è la malattia urologica maschile più diffusa. Con 400mila interventi all’anno si pone al secondo posto dopo l’intervento di cataratta (500mila), che però colpisce entrambi i sessi. Si registrano 14.854 ricoveri, una spesa per i farmaci di quasi 328 milioni di euro e 74.834 giornate di assenza dal lavoro. L’IPB incide pesantemente sulla qualità di vita con difficoltà a urinare, insopprimibile urgenza e aumentata frequenza minzionale anche notturna, e nei casi più gravi ritenzione urinaria, che impone il ricorso al catetere per svuotare la vescica. Quando la prostata si ingrossa e ostruisce il passaggio dell’urina e i farmaci non sono più efficaci, bisogna asportare il tessuto in eccesso con un intervento chirurgico, che oggi conosce la sua espressione più aggiornata nella tecnica mininvasiva del laser “a raggio verde” Greenlight.