Un convegno all’insegna del “prendersi cura”, mission di AIL che si è presentata a questo importante appuntamento con rinnovata fiducia. Nella 2-giorni di lavori conclusasi a Roma, l’Associazione Italiana contro Leucemie Linfomi e Mieloma, ha gettato un ponte per un dialogo costruttivo tra pazienti, associazioni del Terzo settore, centri di Ematologia, istituzioni, mondo della scienza e della cultura per abbattere le diseguaglianze e costruire una medicina di comunità a misura d’uomo. Il convegno è stata un’importante occasione per riflettere sul crescente ruolo del Terzo settore all’interno della nostra società, su come le Associazioni non profit possano contribuire a ripensare la sanità di domani nel nostro Paese e sul riconoscimento del volontariato sanitario, che soprattutto in questa difficile situazione pandemica ha offerto quella cura di prossimità che sta modificando la narrazione della Sanità italiana, e per presentare le grandi novità scientifiche e terapeutiche in ambito ematologico.
Oltre 50anni di attività in prima linea, 82 sezioni provinciali e 15mila volontari al fianco dei pazienti ematologici e delle loro famiglie e a sostegno della ricerca scientifica. L’apertura dei lavori del Convegno Nazionale AIL è stata affidata agli interventi del prof. Sergio Amadori, presidente nazionale AIL, e di Carlo Molfetta, vicepresidente Commissione Atleti del CONI, luogo del convegno. Prestigiosi i relatori che si sono alternati: esponenti di spicco del mondo del Terzo settore, dell’Ematologia, dell’Economia, della Psicologia, e del mondo della Scienza e della Cultura.
“AIL ha risposto con coraggio e vigore all’emergenza sanitaria di questo ultimo anno e mezzo, gli sforzi compiuti dai nostri volontari ci hanno fatto capire ancor di più quanto il Terzo settore sia importante e necessario nella società attuale, e con esso il volontariato sanitario, testimone e interprete dei profondi mutamenti sociali ed economici in atto”, afferma Amadori. “Non potevamo non dare ascolto alla voce dei pazienti e dei loro caregiver, per questo abbiamo deciso di riunire le maggiori associazioni italiane, gli ematologi, i rappresentanti del mondo della cultura e le istituzioni per intensificare un dialogo che possa portare alla costruzione di una nuova sanità di comunità, più vicina a chi soffre. AIL tiene fede alla sua mission: promuovere la centralità della persona superando gli ostacoli dell’individualismo in un contesto di gratuità, solidarietà, spirito di servizio e tolleranza.”
Nel corso del convegno, è stato inoltre sottolineato il ruolo della prevenzione ambientale nella lotta ai tumori, favorendo incentivi ai fondi per la ricerca in fatto di tutela del territorio e benessere collettivo.