Medicina estetica. Dalla prevenzione ai percorsi diagnostici

“Questa disciplina ha l’obiettivo dichiarato di prendersi cura delle persone, non solo correggendo gli inestetismi, ma anche attraverso la valutazione del suo stato di salute generale, del suo vissuto e delle sue aspettative”, dichiara la dott.ssa Rosanna Catizzone, consigliera SIME, in occasione del recente Congresso della Società Italiana di Medicina Estetica. “Per questo, pone in primo piano la relazione medico paziente, che rende il paziente consapevole dei benefici e dei limiti delle terapie, delle possibili complicanze ed effetti collaterali e gli permette di acquisire una visione realistica rispetto ai risultati di terapie validate dalla letteratura scientifica.” I risultati di una ricerca SIME relativa agli anni 2021-2022 dimostrano che effettuare una visita medica completa e accurata consente di fare diagnosi precoce di patologie anche importanti che il paziente non sa di avere. Nel corso delle visite di medicina estetica effettuate nel biennio, in pazienti che richiedevano una terapia per adiposità localizzata dell’addome sono stati diagnosticati 35 casi di sindrome metabolica, un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari (ictus e infarto), diabete, neoplasie. In un gruppo di pazienti di età compresa tra i 30 e i 40 anni, che si erano rivolte al medico estetico per smagliature del seno, capezzoli soprannumerari o per la presenza di nevi, sono stati diagnosticati 8 casi di cancro della mammella. In altre pazienti, che si erano recate dal medico estetico per un aumento di volume dell’addome, sono stati riscontrati tumori dell’utero, casi di fibromiomatosi uterina e una carcinosi peritoneale. Importanti i numeri delle patologie dermatologiche individuate nel corso della visita: 34 melanomi; 41 carcinomi spinocellulari; 74 basaliomi; 2 casi di lentigo maligna; 2 lichen planus; 40 cheratosi attiniche. Si tratta di pazienti di 35-75 anni che si erano rivolte al medico estetico per effettuare filler, tossina botulinica, laser, peeling. “I risultati di questa indagine dimostrano che un medico estetico adeguatamente formato può realizzare a pieno quella che è la più nobile vocazione della medicina estetica intesa come medicina preventiva, mirata al benessere psico-fisico del paziente”, dichiara il prof. Emanuele Bartoletti, presidente SIME. “Chi viene da noi per fare un filler, oltre a correggere un difetto, può ricevere una diagnosi in grado di salvargli la vita.”