Congresso ESHRE 2024. “Nuove possibilità per le donne con insufficienza ovarica precoce”

L’insufficienza ovarica precoce o primaria è una condizione che si presenta prima dei 40 anni e che implica importanti conseguenze a livello fisico e psicologico. Durante il XL Congresso della Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia ESHRE, uno studio IVI ha presentato un’evoluzione di una delle tecniche più diffuse per il ringiovanimento ovarico: “La tecnica ASCOT […] consiste nel trapianto di cellule staminali dal midollo osseo nell’arteria ovarica”, spiega il prof. Antonio Pellicer, ordinario di Ostetricia e Ginecologia all’Università di Valencia, fondatore IVI. “Gli studi intorno al ringiovanimento ovarico rappresentano una linea di ricerca molto incoraggiante in cui continueremo a lavorare; per questo abbiamo progettato la tecnica ASCOT in 4 fasi, che consiste in: mobilizzazione delle cellule staminali dal midollo osseo al sangue periferico per arricchire il plasma con fattori secreti dalle SC; concentrazione piastrinica; attivazione piastrinica per fornire ulteriori fattori di crescita; diretta iniezione ovarica. Il proteoma plasmatico delle pazienti con POI (primary ovarian insufficiency, ndr) al momento del reclutamento mostrava un modello proteomico nettamente diverso da quello delle donne normoresponder”, con fino a 72 proteine alterate, determinando una notevole riduzione della capacità riproduttiva spontanea. “La tecnica ASCOT in 4 fasi ha consentito al proteoma plasmatico […] di raggiungere un profilo simile a quello osservato nelle donne normoresponder. In pratica, a fine trattamento, le 72 proteine [alterate] erano diventate solo 28 nei campioni post-trattamento. Questi cambiamenti, che permangono per pochi mesi, potrebbero contribuire alla riattivazione ovarica, costituendo il trampolino di lancio per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse.”