“Come funzionano le protesi peniene tri-componenti?”

DOMANDA

“Dopo varie indagini ed esami mi hanno detto che, a causa della mia situazione vascolare compromessa, non solo al pene, se voglio continuare ad avere una normale vita sessuale, dovrei sottopormi ad intervento di protesi peniena tri-componente, in quanto da quello che ho letto sarebbe l’unico tipo che possa assicurare una vita sessuale soddisfacente. Ho 56 anni e le pastiglie che ho assunto per circa 7 anni e le punture di alprostadil per un anno non funzionano più.

Potrei sapere come funzionano queste protesi?
Grazie”

RISPOSTA

La protesi peniena tri-componente è l’unica in grado di assicurare una completa detumescenza del pene allo stato di riposo e un’ottima erezione prima del rapporto sessuale, azionando la pompetta situata nello scroto. Si chiama tri-componente perché è composta appunto da 3 componenti distinte: oltre alla pompetta, vi sono il serbatoio, che va collocato nell’addome, e i 2 cilindri gonfiabili, situati nei corpi cavernosi, che si attivano richiamando acqua dal serbatoio al momento in cui si desidera avere il rapporto sessuale. Quelle di ultima generazione sono in grado di assicurare, oltre alla rigidità, anche un’estensione in lunghezza del pene (cilindri) di circa il 25%, a patto che la riabilitazione sessuale inizi qualche giorno dopo l’intervento (questa caratteristica è in particolare esclusiva delle protesi AMS). Dopo l’attività sessuale, il pene può ritornare allo stato di riposo, azionando un dispositivo situato al di sopra della pompetta che consente di svuotare i cilindri e far ritornare l’acqua nel serbatoio. Nessuna protesi, per contro, è in grado di assicurare il rigonfiamento del glande, a meno che questo non avvenga spontaneamente durante la fase di eccitazione. Al contrario, l’eiaculazione sarà conservata, qualora questa sia presente prima dell’intervento di impianto della protesi.