
Sono circa 59mila le persone che muoiono di Rabbia ogni anno nel mondo, di cui oltre il 99% in Asia e in Africa, dopo essere stati morsi da un cane infetto. Il 60% dei morsi di cane e della mortalità per Rabbia riguarda minori sotto i 15 anni. I cani stessi sono tra le prime vittime: ne vengono ancora eliminati milioni ogni anno in Paesi nei quali la malattia è endemica, nell’errato tentativo di contenere la diffusione malattia tramite l’abbattimento.
Il virus della rabbia viene generalmente trasmesso quando un individuo viene morso da un animale infetto, solitamente un pipistrello negli Stati Uniti o un cane nei Paesi in cui questi animali non ricevono il vaccino antirabbico di routine. Il virus viene trasmesso attraverso la saliva di un animale infetto. Dal punto di ingresso (solitamente un morso), il virus della rabbia si sposta lungo i nervi fino al midollo spinale e poi all’encefalo, dove si moltiplica. Da qui si sposta lungo altri nervi fino alle ghiandole salivari e nella saliva. Quando il virus della rabbia raggiunge il midollo spinale e l’encefalo, la rabbia è quasi sempre letale. Tuttavia, il virus impiega almeno 10 giorni (solitamente da 30 a 50 giorni) per raggiungere il cervello, in funzione della localizzazione del morso. Durante tale intervallo, possono essere messe in atto delle misure per bloccare il virus e prevenire la morte. Raramente, la rabbia si sviluppa mesi o anni dopo il morso di un animale.
La rabbia può causare agitazione e stato confusionale o paralisi. Una biopsia cutanea può rilevare il virus; l’infezione può essere evitata pulendo immediatamente la ferita e iniettando vaccino e immunoglobuline antirabbici.
“Vaccinare gli animali salva vite; eliminare la Rabbia dalla faccia della Terra è possibile”, dichiara il prof. Louis Nel, Direttore Esecutivo della Global Alliance for Rabies Control (GARC), l’Alleanza Mondiale per il Controllo della Rabbia. “Il tema dell’edizione di quest’anno della Giornata Mondiale contro la Rabbia ‘Share the message. Save a life’ (Condividi il messaggio. Salva una vita) riflette il principio fondamentale che informare sulla prevenzione può fare molto per salvare vite umane e degli animali.”