“Ho fatto clexane per un mese. Sono protetto contro il coronavirus?”

DOMANDA

“A fine Dicembre, mi sono sottoposto a un intervento alla spalla dx e ho fatto clexane4000, una volta al giorno fino al 7 febbraio, qualche giorno più di un mese. Come clicMedicina avete scritto un articolo sulla prevenzione del virus da parte della calciparina. Vi chiedo se ho qualche protezione? In che modo la calciparina può combattere il nuovo coronavirus?”

G.

RISPOSTA

A oggi, avendo eseguito terapia con clexane (enoxaparina) non ha nessuna protezione contro il virus in quanto ogni somministrazione ha una emivita di 12 ore. Anche durante la terapia però, stando alle conoscenze attuali, il dosaggio non sarà stato sufficiente a contrastare l’azione del virus Sars-Cov-2 in quanto gli studi, prima in vitro e poi anche su un numero ristretto di soggetti, hanno utilizzato dosaggi superiori a quelli da lei praticati per la prevenzione della tromboembolia. Infatti nello studio eseguito in laboratorio, mettendo a contatto in vitro l’enoxaparina sodica in concentrazione elevata con il nuovo coronavirus, l’enoxaparina ha determinato una significativa riduzione dell’agente patogeno, in quanto questo si sarebbe legato all’eparina, invece che attaccare le cellule dell’organismo. E questo è stato spiegato dal fatto che l’eparina è caratterizzata da una struttura molecolare simile a quella del sito della parete cellulare a cui aderisce il SARS-CoV-2, cioè il nuovo coronavirus, come viene comunamente chiamato, prima di penetrare nella cellula. Successivamente a questi dati, alcuni ricercatori cinesi hanno eseguito alcune sperimentazioni direttamente su pazienti infettati, utilizzando il farmaco per contrastare il virus, a dosaggi superiori a quelli usati per la profilassi della trombormbolia, ottenendo una riduzione dei marker infiammatori e la negativizzazione dei test. In ogni caso, solo da pochi giorni anche la nostra agenzia del farmaco, l’Aifa, ha chiesto studi su eparina per verificare se realmente questo farmaco riesca a prevenire l’azione del virus. A questo proposito segnaliamo una recente ricerca inglese, secondo la quale il farmaco sarebbe capace di ridurre la mortalità del 20%. Ma il nostro Direttore del Consiglio Superiore di Sanità (CSS), dott. Franco Locatelli, ha invitato alla prudenza.

Quindi, a oggi, l’azione terapeutica della calciparina (enoxaparina) è quella di avere una attività antitrombotica e viene quindi indicata nella prevenzione della Tromboembolia venosa (TEV) soprattutto nei soggetti sottoposti a intervento chirurgico o perché costretti a letto per malattie differenti. Certamente viene quindi viene utilizzata anche nei soggetti allettati per coronavirus. Ma prima di impiegare dosi superiori contro il virus, sono necessari degli studi, in quanto dose eccessive potrebbero far sanguinare con delle forti emorragie. Quindi bisogna capire quando somministrare la giusta dose per avere una buona risposta terapeutica con minori effetti collaterali.