Cimo-Fesmed: “Sanità in allarme rosso”. In 10 anni chiusi 111 ospedali, tagliati 37mila posti letto, ricoveri -2milioni e decessi +85%

La fotografia della Sanità degli ultimi 10 anni è impietosa e molto preoccupante. A “scattarla”, il sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED (aderente a CIDA e a cui aderiscono le sigle ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED), confluita nel dossier dal titolo Sanità: Allarme Rosso. Tra il 2010 e il 2020, in Italia sono stati chiusi 111 ospedali e 113 Pronto soccorso; sono stati tagliati 37mila posti letto e, nonostante le assunzioni per far fronte al Covid-19, nelle strutture ospedaliere mancano all’appello ancora oltre 29mila professionisti, di cui 4.311 medici. Numeri che, a cascata, hanno comportato una riduzione drastica dell’attività sanitaria: gli accessi in Pronto soccorso risultano in calo, ma il tasso di mortalità è aumentato dell’85%; tra il 2010 e il 2019 si sono registrati 1,36milioni di ricoveri ordinari in meno (dato che scende a -2,13milioni nel 2020, primo anno di emergenza sanitaria).

Un calo che non viene compensato da un aumento di ricoveri di day hospital e day surgery: anch’essi risultano infatti diminuiti, rispetto al 2010, di -1,27milioni nel 2019 e di -1,73milioni nel 2020. Sul territorio la situazione è altrettanto critica, considerato che nel 2020 sono state erogate 282,8milioni di prestazioni in meno rispetto a 10 anni prima: -19% di indagini di laboratorio, -30% di attività di radiologia diagnostica e -32% di attività clinica ambulatoriale.

Inoltre, aumenta la mortalità per tumori, così come quella per diabete mellito, malattie del sangue e disturbi immunitari, malattie del sistema nervoso e del sistema circolatorio, polmonite e influenza. Nel 2010, il 38,6% della popolazione aveva almeno 1 malattia cronica e il 20,1% ne aveva almeno 2. Nel 2020, entrambi i dati risultavano aumentati rispettivamente fino al 40,9% e al 20,8%.

Un trend di crescita destinato a proseguire nei prossimi anni, che renderà necessario un livello maggiore di assistenza sanitaria. “Sono questi i numeri drammatici che dovrà affrontare il prossimo Ministro della Salute”, commenta Guido Quici, presidente Federazione CIMO-FESMED e vicepresidente CIDA. “Dispiace, invece, che questi temi non siano nemmeno stati sfiorati in campagna elettorale, tutta incentrata, per quanto riguarda la sanità, su slogan vuoti, dall’abolizione del numero chiuso a Medicina alla promessa di risolvere le liste d’attesa con non si sa quale metodo miracoloso, senza affrontare l’argomento in modo sistematico. Ci auguriamo, in queste ultime settimane che ci separano dal voto, un cambio di passo.”