
“Deficit erettile e incontinenza urinaria – dice il dott. Maurizio Carrino, responsabile dell’Andrologia Chirurgica del Cardarelli – sono le due gravi complicanze legate all’intervento chirurgico per l’asportazione della prostata affetta da carcinoma, ma anche alla vescica e al retto, quando colpiti dallo stesso male. Ancora oggi, nonostante i progressi in ambito laparoscopico e della chirurgia robotica, questi problemi affliggono circa il 30% dei pazienti, che possono però trovare ora una valida soluzione proprio nella specifica chirurgia protesica. Si potrà quindi assistere all’impianto di protesi idrauliche tricomponenti di ultima generazione per il ritorno alla sessualità ma anche per conservare la lunghezza e la circonferenza dei genitali. Altri impianti protesici si effettuano su pazienti immunocompromessi o con gravi deformazioni del pene, per la risoluzione dell’impotenza in giovani sotto i 30 anni affetti da malformazioni congenite della circolazione artero-venosa del pene, ricostruzioni dei genitali in pazienti con lesioni traumatiche o infiammatorie del pene che ne riducono volume e funzione. Ma non c’è sessualità di coppia senza un’ottima continenza urinaria. Nei casi più lievi può essere applicata una retìna a forma di amaca che sostiene l’uretra e impedisce la perdita di urine. Nei casi più gravi o quando è stata effettuata una radioterapia adiuvante postoperatoria è possibile applicare uno sfintere artificiale che riproduce meccanicamente il normale meccanismo della continenza. Allo stimolo minzionale il paziente preme un attivatore contenuto nella borsa scrotale che gli consente la minzione. Al termine lo sfintere si richiude automaticamente garantendo la normale continenza. Attualmente, il Cardarelli è il principale ospedale che effettua chirurgia protesica ricostruttiva in Campania.”