I centri che combattono bullismo e cyberbullismo

Tra i centri in Italia che vengono in soccorso delle vittime di bullismo e dei loro genitori, un ruolo importante è svolto dal Centro multidisciplinare sul disagio adolescenziale della Casa Pediatrica Fatebenefratelli a Milano, che solo nel 2016 ha raccolto oltre mille pazienti, con un incremento dell’8% rispetto al 2015. La Casa Pediatrica ha stipulato un protocollo pluriennale con il Ministero dell’Istruzione per ampliare proprio la sezione dedicata alla prevenzione e alla cura dei problemi di bullismo e cyberbullismo.

“I nostri piccoli pazienti hanno per lo più dagli 8 ai 16 anni, età che scende anche a 4 o 5 anni per quanto riguarda episodi di bullismo ‘classico’’ che non va sulla rete, per intenderci”, spiega il prof. Luca Bernardo, direttore della Casa Pediatrica Fatebenefratelli. “Quello che manca è un incontro tra famiglie, scuola e istituzioni sul piano della prevenzione. I dati sul bullismo e in particolare sul cyberbullismo sono in aumento. Questo significa che qualcosa non sta funzionando. Bisogna formare prima di tutto le famiglie e gli insegnanti. Nella metà delle scuole italiane, infatti, si verificano episodi di bullismo o cyberbullismo ogni giorno. La prevenzione e la cura devono essere poi svolti da centri specializzati. Nella nostra struttura il percorso di cura può durare da sei mesi a un anno e mezzo. Come prima cosa incontriamo i genitori per ricostruire la storia, poi parliamo con i ragazzi e infine decidiamo insieme il piano progettuale, spesso svolgiamo attività di gruppo con scuole e lavori pratici di vario tipo.”

In collaborazione con il prof. Bernardo, la prof.ssa Susanna Esposito – ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia e presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici WAidid – intende istituire a Perugia, presso la Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, uno sportello multidisciplinare per offrire un aiuto ai minori vittime di violenze. “Le violenze consumate contro i minori spesso non vengono intercettate neanche dai medici di famiglia e dai pediatri e diventano evidenti quando ormai sono reiterate”, dichiara Esposito. “A Perugia, dal mio arrivo un anno fa mi sono trovata spesso di fronte a situazioni di abuso sui minori e a un importante disagio sociale. Considerato anche il rapporto di stima e collaborazione che da anni mi unisce al prof. Bernardo, ho pensato di istituire uno sportello dedicato in stretta collaborazione con la Casa Pediatrica Fatebenefratelli.”