Cataratta, quando e come operarla

La cataratta è una patologia della vista caratterizzata dall’opacizzazione del cristallino, la “lente” situata all’interno dell’occhio, con una conseguente difficoltà nella visione. Colpisce 3 persone su 4 intorno ai 70 anni, e a 80 anni tutti ne presentano i segni che progrediscono più o meno rapidamente. Sebbene si tratti di una patologia curabile, la cataratta senile provoca oltre il 48% della cecità mondiale, ovvero oltre 18milioni di persone, e causa una cattiva visione in molti altri milioni di persone. La cataratta va dunque operata quando disturba la vista, quando cioè impedisce alla persona che ne è affetta di svolgere normalmente le sue attività visive e generali quotidiane.

Con i risultati che la chirurgia attuale consente di ottenere, la cataratta può essere rimossa durante un qualunque stadio di evoluzione; non è più quindi necessario attendere la sua “maturazione” anzi conviene operare precocemente; ciò semplifica l’intervento, ma soprattutto evita al paziente di dover convivere per lungo tempo con i fastidi provocati da questa patologia. Esistono parecchie tecniche per operare la cataratta in base al tipo di situazione clinica ed alle apparecchiature disponibili; la più adoperata, quella meno traumatica e che fornisce i migliori risultati operatori e visivi è la facoemulsificazione ad ultrasuoni, soprattutto se utilizzata in associazione al femtolaser.

“Negli ultimi anni questa operazione ha raggiunto traguardi incredibili sotto il profilo dell’efficacia e della sicurezza aprendo nuove prospettive di recupero dei difetti della vista (miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia) in soggetti colpiti da una cataratta solo incipiente o addirittura assente”, sottolinea il dott. Lucio Buratto, Direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano. “Gli ultimi ritrovati tecnologici e i più recenti progressi scientifici hanno reso più sicura, più efficace e più risolutiva questa operazione.” Le moderne tecniche chirurgiche consentono, mediante la facoemulsificazione, di operare attraverso una piccola incisione ed inserendo un cristallino pieghevole ed evitando l’applicazione di punti; la guarigione della ferita chirurgica avviene quindi rapidamente e ciò consente al paziente di riprendere precocemente le sue abituali attività fisiche; la rapida guarigione comporta anche un altrettanto precoce recupero visivo.

Il Femtolaser è lo strumento che prepara l’occhio alla rimozione della cataratta; esso attraverso una accurata programmazione informatica consente ad un sistema digitale OCT (Tomografia ottica computerizzata) di rilevare in maniera estremamente precisa le misure delle strutture anteriori dell’occhio, quindi successivamente di realizzare un’apertura dell’involucro anteriore della cataratta estremamente centrata e simmetrica favorendo un posizionamento ottimale della IOL (lente intraoculare). Lo strumento fornisce precisione e sicurezza, non raggiungibile da bisturi e pinze chirurgiche. Per dare un’idea della grande sofisticazione tecnologica basti sapere che il laser utilizza una luce infrarossi con impulsi della grandezza di pochi micron e di brevissima durata (femtosecondo = 1 miliardesimo di secondo), ha elevata velocità e produce bassa energia, non danneggiando i tessuti oculari.