In condizioni di ricovero, accertamento e emergenza sono frequenti i dubbi che sorgono ai parenti e ai pazienti su malattia, terapie, esami, interventi chirurgici. Gestire la relazione umana con i pazienti significa prendersene cura non solo in termini di salute, ma rassicurarli rispetto al loro stato di confusione e incertezza. Mercoledì 06 settembre 2023, si è svolto, presso il Policlinico di Catania, un incontro tra le parti coinvolte nella recente attività di formazione sperimentale sull’Umanizzazione, condividendo i primi risultati e tracciando i prossimi passi da compiere. I pazienti di oggi, definiti “3.0”, sono spesso molto attivi nella ricerca di post, tweet, informazioni online, e devono poter essere supportati non solo professionalmente ma in modo empatico e diretto: le informazioni e le risposte che contano – ribadiscono i medici – dovrebbero infatti sempre pervenirgli efficacemente dal personale sanitario che li ha in cura. A peggiorare la relazione medico-paziente è stata certamente la crisi pandemica, durante la quale all’estremo carico di paure e di emergenze si sono sommate la frequenza e la variabilità delle informazioni, più o meno attendibili, sul Covid-19, e ancora le precauzioni imposte nelle strutture ospedaliere dettate dall’elevato rischio dei contagi e la carenza di risorse umane in ambito sanitario, favorendo così una distanza tra operatori e utenti da recuperare. “Veniamo da un periodo veramente molto difficile2, dichiara direttore generale AOU Policlinico G. Rodolico – San Marco, Gaetano Sirna. “Lo abbiamo colto come un’opportunità: abbiamo investito sulle risorse umane, assumendo più di mille giovani negli ultimi 3 anni, e sulla formazione. Non abbiamo difficoltà dal punto di vista professionale. Tuttavia, è importante investire sull’umanizzazione delle cure e intervenire sui punti deboli rilevati dagli utenti insoddisfatti. Il programma di formazione è partito 1 anno fa. Abbiamo monitorato il livello di soddisfazione dei pazienti con un sondaggio pubblico. I dati rilevati dall’indagine – che rimane aperta sul sito aziendale – ci dicono che mediamente gli insoddisfatti raggiungono il 7% e i pazienti molto soddisfatti sono più del 47%.”
“Abbiamo condiviso un momento di verifica e di rilancio di un programma importante sull’umanizzazione delle cure; la buona relazione con i pazienti determina i migliori esiti della cura”, dichiara Pieremilio Vasta, coordinatore regionale di Rete Civica della Salute. “Lo sviluppo dell’efficace comunicazione con gli utenti è correlato al miglioramento del benessere organizzativo tra gli operatori. Quindi, la seconda fase di questo programma farà leva sulla comunicazione interna dell’azienda. Ogni operatore dovrebbe percepire di essere interconnesso al sistema aziendale e sentire su se stesso l’importanza, il privilegio e la responsabilità di essere un attore importante nel miglioramento della salute, bene comune. I comitati consultivi e la Rete Civica della Salute sono fortemente impegnati a perseguire questi obiettivi.”
“[Occorre considerare] il paziente come persona nell’integrità dei propri bisogni e che il modo più funzionale per il contrasto della mobilità passiva è migliorare la relazione e il comfort della persona assistita”, dichiara Remo Bonichi, già tutor senior di Agenas, intervenendo in collegamento. All’incontro hanno inoltre partecipato: Gaetana Reitano, direttrice U.O. Comunicazione Istituzionale e Umanizzazione; Giuseppe Carpinteri, direttore Medicina e Chirurgia d’Accettazione e Urgenza MCAU; Eleonora Tringali, dirigente medico Anestesia e Rianimazione; Letizia Drogo, dirigente psicologo dell’ASP di Siracusa; Annarita Mattaliato, direttore medico P.O. San Marco; Paolo Adorno, direttore Medico P.O. G. Rodolico; Angelo Murgo e Salvatore Mirabella, presidente e vice presidente C.C.A. AOU Policlinico G. Rodolico – San Marco. Moderatori: Angelo Gambera, direttore U.O. Formazione e Aggiornamento; Massimiliano Bonichi, di Dieicento Consulting srl. Coordinatori dei tavoli tecnici, Salvatore Bruno, Pietro Banna, Salvatore Gullotta.