È “sorprendente” quanto poco sangue sia necessario: poco più di una goccia per valutare efficacemente il rischio di sviluppare il tumore al fegato ben 10 anni prima della sua comparsa. Lo studio, condotto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Gastroenterologia IRCCS Saverio de Bellis, di Castellana Grotte (BA), ha calcolato e applicato il punteggio GALAD attraverso un algoritmo basato sulla misurazione di alcuni biomarcatori presenti nel sangue. La ricerca ha coinvolto 545 pazienti con cirrosi epatica sorvegliati nel corso di 12 anni ed è stata condotta in collaborazione con l’Università di Modena, grazie all’utilizzo di un’innovativa strumentazione, sviluppata da Fujifilm.
Il carcinoma epatocellulare (HCC) rappresenta la terza causa più comune di decessi per tumore e la sua incidenza nella popolazione generale è in costante aumento. In Europa si registra un maggior numero di casi, in particolare in Italia e nei Paesi del bacino del Mediterraneo. Il principale fattore di rischio è rappresentato dalla cirrosi epatica su base virale (HBV, HCV), etilica e metabolica; nei pazienti con tale condizione è vitale mantenere una vigilanza prolungata e attuare misure preventive rispetto a una neoplasia che può rimanere per lungo tempo asintomatica.
Rilevare precocemente la presenza del tumore al fegato, una delle neoplasie più maligne ed aggressive, è cruciale per garantire un trattamento ottimale della malattia. “Il programma di sorveglianza dei pazienti con cirrosi epatica consente di ridurre del 37% la mortalità per epatocarcinoma”, dichiara il prof. Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell’Istituto de Bellis. “Il 60% dei pazienti circa con tumore epatico che riceve trapianto, chirurgia o radiofrequenza ed è monitorato ha infatti una sopravvivenza di almeno 5 anni, mentre i pazienti con diagnosi tardiva, e quindi un tumore più avanzato, hanno una aspettativa di vita di 1-2 anni. L’impiego del punteggio GALAD – continua – ci consente oggi di quantificare il rischio di sviluppare un tumore al fegato 10 anni prima che esso si manifesti. Un dato eccezionale, se si pensa che non esiste alcun altro biomarcatore per nessuna neoplasia così efficace.”
Il GALAD, che include 3 biomarcatori (alfafetoproteina, alfafetoproteina-L3 e des-gamma-carbossi-protrombina), può affiancare l’attuale impiego dell’ecografia e potrebbe avere anche altri impieghi: “Il nostro recente studio dimostra come l’incremento di GALAD abbia anche un valore prognostico, essendo correlato direttamente ad una progressione del tumore”, continua Giannelli. “Ma sono ancora molti i campi nei quali GALAD potrebbe essere impiegato come supporto decisionale nella gestione del paziente con tumore epatico, e numerosi sono gli studi attualmente in corso presso il De Bellis.”
In Italia, lo strumento utilizzato per il calcolo del punteggio GALAD che consente il dosaggio simultaneo di 3 biomarcatori in 1 unico campione di sangue è in dotazione, oltre che al De Bellis, solo presso la ASL di Novara, in Piemonte. L’IRCCS pugliese l’ha acquistata grazie alla raccolta delle donazioni spontanee attraverso il 5 per mille destinato alla ricerca: “Si tratta di un chiaro esempio virtuoso”, afferma ancora Giannelli. “I cittadini, grazie alla donazione 5 per mille, hanno consentito l’acquisto della strumentazione e l’IRCCS la mette a loro disposizione per la prevenzione di una malattia tumorale altamente aggressiva, chiudendo così un cerchio di mutua collaborazione che come destinatario principale ha sempre il cittadino.”
“Siamo davvero orgogliosi dello strumento che abbiamo sviluppato che consente passi avanti così importanti per la diagnosi precoce, e di conseguenza la cura, di una malattia insidiosa come il tumore del fegato. L’investimento in tecnologia risponde per noi sempre all’incessante ricerca di valore originato dall’innovazione a beneficio delle persone e della società, come in questo caso”, dichiara Davide Campari, general manager healthcare di Fujifilm Italia. “Questo progetto virtuoso sviluppato dall’IRCCS De Bellis offre valide prospettive di ulteriore sviluppo che seguiremo con grande interesse.”