La Cardiologia di Cefalù è la prima in Sicilia per tempestività di intervento sia nell’infarto miocardico acuto sia in una forma particolare di infarto detto STEMI (infarto miocardico acuto con soprasdivellamento del tratto ST), in cui è decisivo intervenire immediatamente. Il dato arriva dal primo report sulla performance del sistema sanitario in Sicilia redatto dal Dasoe (Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico) dell’Assessorato Regionale della Salute nel 2019. Lo studio evidenzia i risultati della sanità siciliana sul 2018 tenendo in considerazione indicatori di particolare rilevanza.
“La mortalità dopo infarto nel 2018 nei pazienti presi in carico dalla cardiologia del Giglio è risultata molto al di sotto della media nazionale e al secondo posto in Sicilia tra gli ospedali dotati di emodinamica (ossia strutture in cui vengono trasferiti i pazienti con infarto da sottoporre a trattamento precoce e intensivo) immediatamente dopo l’ospedale Cervello di Palermo”, dichiara il responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia, Tommaso Cipolla. “Per il conseguimento di questi ottimi risultati è indispensabile il buon funzionamento di tutti i componenti della ‘catena assistenziale’: 118, équipe di emodinamica, l’assistenza in reparto e un ospedale, come il Giglio dotato di tutte le specialità di supporto necessarie.”
La Cardiologia con Utic ed Emodinamica, già dal 2004 opera 24 ore su 24 con tempi di intervento inferiori a 30 minuti. “In particolare nello STEMI, ogni minuto è ‘muscolo’, ovvero ogni ritardo comporta la perdita di un pezzo di cuore; ecco perché l’intervento immediato è un salvavita”, spiega Cipolla. La cardiologia tratta circa 250 infarti ogni anno, di cui 100-120 STEMI su un totale di circa 800 procedure diagnostiche e circa 450 angioplastiche/anno; i ricoveri sono oltre 1200 l’anno, di cui i 3/4 dal Pronto soccorso. “Orgogliosi di questo straordinario risultato frutto di un lavoro di squadra e di una équipe di validi professionisti in grado di gestire l’alta complessità”, dichiara Giovanni Albano, presidente Fondazione Giglio. Nella rete per l’infarto la cardiologia è stata classificata come centro Hub, ovvero di II livello, dove vengono trasferiti in urgenza tutti i pazienti acuti all’interno di un bacino di circa 150mila abitanti.